Cronache

Immigrati a Roma, è allarme stupro

Somalo, travestito da infermiere, e bengalese, in un parco, tentano violenza: presi

Immigrati a Roma, è allarme stupro

A Roma scatta l'allarme violenza. E quella che colpisce è violenza straniera. Due episodi, a poca distanza l'uno dall'altro, vittima due donne, aggressore straniera, uno somalo, l'altro bengalese. Due modi diversi di colpire ma sempre con lo stesso obiettivo. Più subdolo l'uomo che si è finto infermiere per passare inosservato all'ospedale Sant'Eugenio, che si trova in piazzale dell'Umanesimo, nel territorio del X municipio. Ha girato indisturbato nel reparto di ostetricia, cercando la sua vittima. Infine, le si è avvicinato e con la scusa di visitarla l'ha molestata. Ma ora dovrà passare il compleanno in cella il somalo Ali Abdella, 38 anni compiuti lunedì, arrestato il pomeriggio del 31 dicembre dai poliziotti del commissariato Esposizione per violenza sessuale compiuta ai danni di una donna in sala travaglio.

Lo straniero, che sarà processato con il rito abbreviato il prossimo 10 gennaio, aveva rubato degli indumenti da infermiere, sottratti dai locali lavanderia al piano sotterraneo dell'ospedale per poi raggiungere la sala travaglio del reparto di ostetricia. A quel punto il somalo ha avvicinato una donna di 43 anni che di lì a poco avrebbe partorito e, dopo averle chiesto come andassero le cose, si è seduto accanto a lei, cominciando a palpeggiarle la coscia e a masturbarsi. La pronta reazione della partoriente e l'intervento di un medico e due infermieri hanno evitato il peggio: l'africano ha cercato di darsi alla fuga ma è stato bloccato dallo staff della sicurezza del Sant'Eugenio e poi consegnato agli agenti. Interrogato sulle ragioni del gesto, Abdella, in Italia da alcuni anni, non ha saputo dare una giustificazione: «Solo Dio lo sa». Il suo avvocato d'ufficio, Chiara Giordano chiederà una perizia psichiatrica.

Il secondo episodio ha visto protagonista un bengalese di 30 anni che con le mutante abbassate è sbucato all'improvviso dagli anfratti del Parco degli Acquedotti,scagliandosi addosso a una 35enne italiana che, palpeggiando, ha cercato di trascinare tra le vegetazione. La donna però dopo essere riuscitaa sottrarsi alla violenza, ha chiamato il marito, un agente della Polizia Locale, che ha allertato i colleghi. Il maniaco è stato sorpreso ancora all'interno del parco, mentre si stava masturbando davanti ai bambini nell'area giochi. Alla vista degli agenti il bengalese ha reagito con calci e pugni cercando di fuggire.

Arrestato è stato condotto presso le celle di sicurezza, in attesa dell'udienza che si terrà per direttissima, oggi al Tribunale di Piazzale Clodio.

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