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Immigrazione, arrestato uno "sponsor" di Bonaccini

Immigrazione, arrestato uno "sponsor" di Bonaccini

Presentava richieste «seriali» di protezione e asilo politico per conto di immigrati che arrivavano a Bologna da tutta Italia, fissando lì «fittiziamente il proprio domicilio» per «poter presentare la propria istanza» alla questura bolognese o nelle altre province dell'Emilia Romagna. Ma per la procura di Bologna non tutto era in regola, anzi. Così ieri la polizia ha arrestato Fabio Loscerbo (nel tondo, ndr), avvocato 39enne, presidente dell'Associazione legali immigrazionisti, candidato trombato per il centrosinistra al Comune di Malalbergo e sostenitore del governatore emiliano uscente, il dem Stefano Bonaccini. In manette con lui anche un collaboratore tunisino, per le toghe suo complice, Farouk Zoghlami, 57 anni. Per la procura, l'avvocato avrebbe commesso i reati di falso ideologico in atto pubblico per induzione in errore, contraffazione e utilizzo di documenti, tutto «al fine di determinare il rilascio del permesso di soggiorno e favoreggiamento della permanenza in clandestinità» in Italia. L'uomo dei permessi facili, che aveva 200mila euro in contanti in casa, nel 2018 aveva presentato oltre 800 istanze per conto di stranieri che volevano protezione internazionale, e che si trasferivano solo fittiziamente a Bologna perché, spiega la questura, «si era diffusa la notizia che bastava rivolgersi all'avvocato di Bologna per ottenere agevolmente un permesso di soggiorno».

Gli stranieri arrivavano in studio, pagavano l'acconto e, simulando la residenza in zona, ottenevano l'appuntamento nelle questure della Regione, che variavano «a seconda di quella che a suo dire, in determinati momenti storici sembrava fare controlli più o meno approfonditi sui documenti». Proprio il successo del «sistema», e l'abnorme crescita di domande di asilo e protezione, ha fatto scattare, nel 2018, le indagini, sfociate negli arresti di ieri.

Botta e risposta politico a margine del caso, con Salvini che ricorda l'endorsement per Bonaccini e con quest'ultimo che ribatte ricordando che l'avvocato non si era candidato con il Pd e che, anzi, aveva partecipato a un convegno con esponenti leghisti.

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