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Immigrazione, Matteo Renzi: "Chiederemo aiuto all'Europa"

Il premier sottolinea che "non esiste una connessione tra i clandestini e i terroristi jihadisti che arrivano in Italia". L'appello: "Bruxelles deve aiutarci"

Immigrazione, Matteo Renzi: "Chiederemo aiuto all'Europa"

"Problema non è Mare Nostrum o Triton, si può chiedere all’ Europa di fare di più e domani lo farò, ma il punto politico è risolvere il problema in Libia, dove la situazione è fuori controllo". Dopo la morte di 330 migranti nel Canale di Sicilia, Matteo Renzi in un'intervista a Sky Tg24 torna sull'emergenza sbarchi: "Non c’è solo la Grecia o l’Ucraina, ma anche la Libia. Questo lo dirò domani al Consiglio europeo. La Libia è totalmente fuori controllo", afferma il presidente del Consiglio, "se vogliamo mettere fine a questo Mediterraneo come cimitero la priorità è risolvere la situazione in Libia, non il derby tra chi vuole Mare nostrum o Triton".

Poi il premier ha parlato anche dell'emergenza terrorismo che spesso viene associata a quella degli sbarchi. Diverse volte i servizi di intelligence e l'antiterrorismo hanno lanciato l'allarma su probabili infiltrazioni di terroristi tra i migranti. Per il premier invece questo rischio non c'è: "Non esiste un nesso tra immigrazione clandestina attraverso i "barconi" e i rischi di terrorismo. Stabilire un nesso tra l’immigrazione attraverso le carrette del mare e il terrorismo è impossibile. In Francia chi l’ha fatto l’attentato? Non persone venute da fuori, ma ragazzi nati in Francia, che erano nelle carceri francesi! Attenzione, questo è un passaggio fondamentale: uno dei tre si è avvicinato al fanatismo in carcere, non nel deserto...Quando ci sono morti... L’idea di usare morti per strumentalizzare mi fa male al cuore".

Poi Renzi ha parlato anche delle riforme che in Parlamento si apprestano a vivere un passaggio cruciale per la loro approvazione: "Il problema non è discutere nel merito, su quello ci siamo, ma fare ostruzionismo. Ma noi con caparbietà le riforme le facciamo e le portiamo a casa. Quei deputati che urlano in Aula non stanno facendo il proprio lavoro, va bene il confronto ma sono passati sei mesi dalla prima lettura. Abbiamo dato disponibilità a discutere ma l’impressione è che non vogliano discutere nel merito. Queste riforme le facciamo e le portiamo a casa. Questa volta l’Italia la cambiamo davvero".

Il premier ha anche chiarito i termini della riforma fiscale: "Oggi abbiamo deciso di verificare bene la delega fiscale. Tutti dicono che salva Berlusconi. Ma Berlusconi con questa vicenda non c’entra niente". E ancora: "Dobbiamo riprenderci i soldi di chi evade le tasse, tutto il resto sono barzellette. In questo riforma fiscale Berlusconi non c’entra niente. Vogliamo evitare che accadano schifezze o di fare pasticci", sottolinea il presidente del Consiglio spiegando che l’intenzione è permettere di recuperare l’evasione fiscale".

Infine a chi gli chiede se ha ingannato Berlusconi sul Quirinale sulla scelta di Mattarella, la risposta è lapidaria: "Buona serata", conludendo così l'intervista senza dare una risposta.

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