Politica

Incubo controlli: crollano le richieste di sgravi

RomaMeno poveri con un colpo di bacchetta magica. La notizia è stata recepita come un successo dal governo: il numero degli indigenti che risultano anche totalmente nullatententi, è crollato. L'altra notizia, passata un po' in sordina, è che sempre più italiani rinunciano all'Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente, che è la porta di ingresso a una serie di servizi e sgravi destinati ai redditi bassi.

Cambiamento radicale innescato dalla nuova versione dell'Isee, entrata in vigore il primo gennaio scorso. Le dichiarazioni con patrimonio mobiliare (conti correnti e libretti di deposito) nullo sono passate da quasi il 75% a meno del 20%, ha comunicato il ministero del Lavoro. Nel primo semestre sono stati due milioni gli italiani che hanno presentato una Dichiarazione sostitutiva unica. Finito il tempo delle autocertificazioni, arrivano i controlli diretti sul patrimonio. Il ministero del Lavoro incassa come una vittoria la scomparsa dei poveri. «La riforma dell'Isee sembra stia perseguendo gli obiettivi che ci si era prefissati: dichiarazioni più veritiere, maggiore selettività dell'indicatore legata al patrimonio, maggiore attenzione ai più fragili: in una parola più equità», ha commentato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Sono spuntati fuori conti correnti e depositi, che prima erano sconosciuti. Risultato, sempre secondo il dicastero del Lavoro, l'Isee verrà richiesto solo da chi ne ha effettivo bisogno.

L'obiettivo malcelato del governo con la riforma dell'indicatore era quello di ridurre le richieste di Isee (e quindi di famiglie che chiedono esenzioni e servizi) grazie alla prospettiva che un «grande fratello» fiscale ficchi il naso nelle proprietà immobiliari e nei conti correnti.

Obiettivo centrato perché nel primo semestre dell'anno le domande presentate erano il 76% di quelle del 2014.

Facile considerare tutti quelli che hanno rinunciato degli evasori. Ma l'idea di finire sotto la lente del fisco può avere scoraggiato anche tanti che avevano diritti da fare valere tramite l'Isee, ma hanno preferito non avere pensieri.

Materia delicatissima. Facilmente interpretabile attraverso lenti ideologiche, ad esempio quelli di chi vede evasori ovunque.

Il nuovo Isee, varato con la scorsa legge di Stabilità, ha suscitato subito proteste. Quelle dei Caf e quelle di chi rischia di essere penalizzato. È di ieri una protesta degli studenti universitari. Le associazioni (di sinistra) hanno registrato un crollo dei borsisti. Costretti da quest'anno a pagare per intero le tasse. Escluso che il governo voglia fare marcia indietro. Al contrario, nei giorni scorsi il ministro dell'Economia Pier carlo Padoan ha rivendicato come un successo proprio la stretta sull'Indicatore della situazione economica. La prova che il governo sta facendo molto sul fronte della lotta all'evasione fiscale. E che chi critica l'esecutivo Renzi per avere innalzato la soglia del contante da 1.000 a 3.000 euro, considerandola una misura pro furbetti del fisco, si sbaglia. Come dire, l'esecutivo andrà avanti per questa strada.

Se ci rimane in mezzo qualche povero vero, pazienza.

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