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La Innocenzi difende Vendola: "Farei io la madre surrogata"

La santorina difende la scelta di Vendola: "È una scelta per amore". E chiede alla politica di regolamentare la maternità surrogata

La Innocenzi difende Vendola: "Farei io la madre surrogata"

"Per molti è ancora inaccettabile che una donna dica di volere decidere sul proprio corpo e così rispondono con i peggiori insulti di stampo sessuale". Giulia Innocenzi, l'ex conduttrice di Announo che oggi farà da madrina alla manifestazione delle Famiglie Arcobaleno e delle associazioni gay a Roma, torna a difendere Nichi Vendola, che in settimana ha avuto un figlio col compagno Ed Testa, e la pratica dell'utero in affitto.

"Se mia sorella, una mia cara amica o un mio caro amico dovessero avere bisogno nella loro vita di una maternità surrogata, io mi offrirei - spiega in una intervista a Repubblica - perché penso che sia un grandissimo gesto di amore. E penso che questo allargherebbe le nostre famiglie e arricchirebbe le nostre vite". Per la santorina non si tratta di "mercificazione e sfruttamento", ma di un'opera pia. "C'è il rischio di sfruttamento - sottolinea da parte sua la Innocenzi - proprio nel momento in cui non c'è una legge. Le coppie italiane che vogliono la maternità surrogata si rivolgono alle agenzie americane nella migliore delle ipotesi". E ribadisce che per la sorella farebbe "quella scelta per amore".

Dopo il caso di Vendola, che ha diviso l'Italia, la Innocenzi chiede una legge per regolamentare l'utero in affitto. "Regolamentiamo il fenomeno", incalza invitando la politica a "fermare il desiderio di una coppia a diventare famiglia". "Con il proibizionismo - aggiunge - si crea il sottobosco di sfruttamento, facendo leva proprio sulla disperazione.

In Usa, dove la pratica è possibile, le donne che fanno maternità surrogata non devono essere in difficoltà economica, proprio per tutelarle - conclude - chi dice che vuole difendere le donne, le sta mettendo alla mercé di chi le vuole sfruttare".

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