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Insulti a Napolitano, polizia postale in campo

Un'indagine per oscurare le offese comparse sul web. Il presidente emerito sta meglio

Insulti a Napolitano, polizia postale in campo

Roma - La morte non si augura mai a nessuno, nemmeno al peggior nemico, tanto meno se giace in un letto di ospedale in gravi condizioni. E dunque gli insulti social vomitati dai soliti leoni da tastiera sul presidente emerito Giorgio Napolitano, operato martedì notte al cuore per un problema all'aorta, sono inaccettabili.

Ma non si può fare a meno di notare la solerzia con cui la polizia postale ha deciso di aprire un'indagine sulle sconcertanti offese e sugli auspici di morte di cui è stato vittima l'ex Capo dello Stato mentre lottava per sopravvivere dopo il malore che lo ha colpito. Come sempre accade quando nel mirino ci sono personaggi di sinistra, l'intervento delle forze dell'ordine è stato immediato e servirà per rimuovere gli insulti dal web e per verificare eventuali ipotesi di reato legate ai contenuti dei messaggi pubblicati. Esattamente come già accaduto con l'ex presidente della Camera Laura Boldrini, presa di mira in più occasioni dagli haters, per la quale si era mobilitata la Procura di Roma, avviando un'inchiesta per minacce, diffamazione e violenza della privacy per una vicenda analoga, e per la quale era stata istituita addirittura una «task force» ad personam, impegnata persino in perquisizioni domiciliari lampo, che aveva fatto infuriare qualche sindacato di polizia. È stato il capo della polizia Franco Gabrielli ad annunciare l'apertura dell'indagine in risposta alla lettera del deputato Pd Michele Anzaldi che chiedeva l'intervento degli esperti della postale. «Siamo ben al di là di ogni più estesa interpretazione dell'inviolabile principio di libertà di espressione - spiega il pieddino -. Commenti inumani che sono caduti tra l'altro in una giornata simbolo della nostra democrazia e che sono stati ripresi dagli organi di informazione. Purtroppo, invece, la rete appare una sorta di zona franca dove tutto appare lecito. Non è difficile immaginare che quelle stesse affermazioni pronunciate de visu avrebbero per la legge ben altra valenza e ben altre conseguenze. Per il barbaro linguaggio usato andrebbero quanto meno rimossi».

Per fortuna il presidente emerito sta meglio, ieri mattina ha fatto una piccola colazione ed è perfettamente vigile, tanto che Francesco Musumeci, il cardiochirurgo che lo ha operato, già pensa di fargli lasciare la terapia intensiva e di trasferirlo nelle prossime ore in un reparto di normale degenza. «Sta reagendo molto bene, ha avuto un decorso post operatorio migliore delle previsioni», ha detto il medico. A Napolitano continuano ad arrivare auguri di pronta guarigione, anche dal Csm.

«Sono convinto che lo rivedremo presto al lavoro - ha detto il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini - con la tempra che ci è nota e l'amore per le istituzioni che l'ha sempre contraddistinto».

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