Cronache

Insulti sessisti alla comandante

Urla contro la Rackete: "Ti devono violentare, torna in Olanda"

Insulti sessisti alla comandante

Può esserci un arresto clamoroso in Italia senza il solito gruppo di facinorosi pronti a «lapidare» l'arrestato? Così, anche nelle prime ore di sabato, mentre sul molo di Lampedusa veniva tratto in arresto il comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, sono volati insulti. «Zingara, tornatene in Olanda». E non è che l'inizio, perché ne sono state dette di cotte e di crude. Non si sono venute a creare, infatti, soltanto due fazioni contrapposte tra chi inneggiava all'arresto e chi invece al «coraggio» della Ong, seppure violando le leggi italiane, ma un gruppetto ha sciorinato un repertorio di frasi volgari e sessiste: «Spero che ti violentino sti negri». E ancora: «Ti piace il ca nero. A quattro a quattro te lo devono infilare» e giù via: «cornuta», «venduta», «ti devi vergognare». E ai parlamentari di sinistra presenti sulla nave: «Le mogli vi devono violentare sti clandestini».

A pubblicare il video dello squallido siparietto è stato il senatore del Pd Davide Faraone, che ha scritto a commento: «Sono sostenitori di Salvini». A smentirlo però, facendo un mea culpa, è stato uno dei protagonisti del misero sfogo, il 23enne pizzaiolo Mario L. che, intervistato da Adnkronos ha detto: «Ero ubriaco, chiedo scusa alla comandante Carola per averle rivolto quelle frasi sessiste. Mi dispiace ma ero arrabbiato perché due giorni prima dei tunisini avevano molestato la mia ragazza e ce l'avevo con loro. In ogni caso non sono leghista, mai stato, ma voto per il M5s».

Il circolo «Lega Lampedusa» prende le distanze da quanto è accaduto. «Non abbiamo niente a che fare con quelle frasi razziste . Non siamo contro gli immigrati . Oltre a qualsiasi forma di razzismo, condanniamo queste Ong, che a parer nostro, sono associazioni criminali che trafficano carne umana, guadagnando fior di quattrini grazie alle donazioni dei sostenitori e da chissà quali altre attività. Vogliamo un'immigrazione regolata e controllata». Sul molo si è consumato anche uno scontro verbale durissimo. Da una parte l'ex vicesindaco dell'isola, Angela Maraventano, leghista: « una vergogna - urlava -. Qui non si può venire a fare quello che si vuole, non venite nella nostra isola se no succede il finimondo». Di contro, l'ex sindaco Giusi Nicolini, di centrosinistra: «Che vuoi tu, chi sei per decidere chi deve venire e chi no».

Ma la Maraventano insisteva: «Fate scendere i profughi e poi arrestateli tutti».

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