Elezioni politiche 2022

Gli intolleranti sono a sinistra Gazebo di Fdi preso d'assalto

L'aggressione di gruppo di violenti a Milano. E sul palco della Meloni irrompe l'attivista dei diritti gay

Gli intolleranti sono a sinistra Gazebo di Fdi preso d'assalto

Il centrodestra avanza. E la sinistra sbrocca. Ieri a Milano un gazebo di Fratelli d'Italia è stato assaltato da un gruppo di violenti mascherati. Venerdì, invece, a Cagliari un'attivista Lgbtq+ ha fatto irruzione sul palco mentre il leader di Fdi Giorgia Meloni stava tenendo il suo comizio elettorale. Un doppio blitz che segnala come negli ambienti della sinistra la tensione sia ormai a livelli altissimi. A Milano, in viale Papiniano, i volontari di Fdi stavano distribuendo volantini quando sono stati aggrediti da un gruppetto di una decina di persone incappucciate e vestite tutte nella stessa maniera. Le indagini sull'aggressione sono state affidate agli agenti della Digos della Questura di Milano. La Procura ha aperto un fascicolo per il reato di attentato ai diritti politici. Gli autori sono stati identificati. Ignazio La Russa, senatore di Fdi, si ribella: «L'ennesima dimostrazione del clima di chi non vuole un confronto civile». Il sindaco di Milano Beppe Sala subito si dissocia: «Quello che è accaduto oggi al mercato di viale Papiniano è inaccettabile per una città democratica come Milano. Avere posizioni politiche differenti non autorizza gesti di violenza contro la parte avversa».

La condanna arriva da tutte le forze politiche. «Quanto accaduto al mercato di viale Papiniano è intollerabile. In democrazia non c'è spazio per violenza e odio. Esprimo a nome di tutto il partito Democratico milanese la nostra solidarietà a Fratelli d'Italia e alle volontarie e ai volontari presenti al gazebo che prima dell'aggressione stavano volantinando» commenta la segretaria metropolitana milanese Silvia Roggiani. Dalla Lega è Fabrizio Cecchetti a dare la solidarietà: «La scontata vittoria del centrodestra rende ancora più violenti e nervosi antagonisti, no global e sinistra estrema». Per Meloni «il vile assalto dimostra ancora una volta quanto sia difficile in questa campagna elettorale parlare di temi concreti».

Il battibecco sul palco di Cagliari ha avuto invece una coda ieri. L'attivista, Marco Marras, venerdì sera è sbucato sul palco di Cagliari per manifestare al presidente Meloni il dissenso rispetto alle posizioni del leader di Fdi sulle unioni civili. La replica si è consumata sui social. «Ho voluto in maniera pacifica esprimere il mio dissenso sulla sua visione della famiglia e ho voluto ricordargli che siamo tutti uguali o come direbbe lei Fratelli d'Italia, di un'unica nazione dove dovrebbe esserci il diritto di potersi costruire una famiglia che sia essa tra due uomini o due donne e che possano accedere alle adozioni. Per il resto ringrazio la leader Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia per il confronto e la polizia per essere stata buona con me perchè ha capito che tipo di persona io sia, ovvero un ragazzo che voleva solo esprimere la sua opinione» scrive su Twitter. Meloni apprezza ma difende le proprie idee: «Marco sei stato molto coraggioso e, come ho detto ieri, ho grande rispetto di chi ha il coraggio di difendere ciò in cui crede. Anche io penso che siamo tutti uguali e tutti Fratelli e penso che ciascuno abbia diritto ad amare chi vuole, e che lo Stato debba farsi i fatti suoi. Oggi ci sono le unioni civili e in Italia puoi tranquillamente legarti ufficialmente con chi vuoi; non proporrei di togliere questo diritto. Non sono d'accordo sull'adozione, come sai, ma non perchè consideri il tuo sentimento di minore valore rispetto a quello che provano un uomo e una donna. Considero giusto, per intenderci, anche che lo Stato italiano non consenta l'adozione da parte dei single e penso che non mi dirai per questo che sono singleofoba, come non sono omofoba. Lo considero giusto perchè penso che un bambino abbia diritto a crescere con un padre e una madre. Io sono cresciuta in una famiglia monogenitoriale. Non posso dire di essere stata infelice, ma mi è mancato un padre? Sì, non posso negarlo. Se lo dico tolgo qualcosa all'amore incondizionato di mia madre? No».

Pace fatta.

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