Elezioni Regionali 2019

"Io, pianista, in campo con gli azzurri per la mia terra"

L'intervista al maestro Nazzareno Carusi

"Io, pianista, in campo con gli azzurri per la mia terra"

Roma - Maestro Nazzareno Carusi, perché un pianista di grande successo internazionale come lei sceglie un ruolo politico?

«Il mio è desiderio di impegno, che in questo momento politico difficile sono convinto essere un dovere».

Il suo gesto contrasta con l'antipolitica dominante, che ha portato al governo forze come il M5s. Vuole dimostrare che un uomo di cultura può ambire ad entrare ora in un mondo così bistrattato?

«La mia non è un'ambizione. È una volontà di impegno che si fa più forte proprio nella convinzione che i motivi del disamore nei confronti della politica siano tutto sommato riassumibili nella formula generica ed eufemistica del disimpegno».

Lei ha sempre affiancato alla sua attività di musicista un impegno di divulgazione sui media: che cosa pensa si debba fare perché la cultura non sia più marginale nella politica?

«Esattamente quello che ho suggerito di fare, e che è stato fatto, nel programma elettorale regionale della coalizione del centrodestra abruzzese: riconoscere per iscritto il valore del merito, indipendentemente da ogni appartenenza ideale e politica. La meritocrazia deve tornare a essere un valore assoluto non anche, ma innanzitutto per la politica. Altro che uno-vale-uno. Io credo fermamente che uno conti uno, che il suo voto conti quanto il mio. È la democrazia ed è sacrosanta. Ma non è affatto detto che io valga quanto lei. Insomma, per dipingere la Gioconda ci vuole Leonardo, non il primo qualsiasi che passa».

Il suo obiettivo qual è: diventare assessore per la Cultura nella sua regione?

«È dare un contributo che sia il migliore possibile agli ideali di un rigenerato popolarismo liberale. E di vedere riconosciuto e sostenuto nel tempo il nostro straordinario patrimonio ambientale, artistico, culturale e scientifico. Come previsto dall'articolo 9 della Costituzione. Tutto qui e nulla più».

Qual è il motivo della sua vicinanza a Forza Italia?

«Mio padre era del 1926, fece la campagna elettorale del '48 per la Democrazia Cristiana di De Gasperi e nel '94, quando la Dc si sciolse, riconobbe i suoi ideali nel progetto politico di Berlusconi. Questi ideali, come le dicevo, sono anche i miei».

AMG

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