Elezioni Politiche 2018

«Io, volontaria 70enne. Corro per Montecitorio dopo la cena con Silvio»

La pensionata in lista a Bergamo: "Mi ha voluto lui. Berlusconi? È come Churchill"

«Io, volontaria 70enne. Corro per Montecitorio dopo la cena con Silvio»

Milano - La voce impostata, un linguaggio forbito, come quello di una colta cinquantenne. Ovvero gli anni che si sente veramente la signora Carla Bianchi, bergamasca di Misano di Gera d'Adda, che invece ne compie 72 «ma solo a fine anno...».

Una ragazza del 1946 che si ritrova a un passo dal realizzare qualcosa al quale mai avrebbe immaginato. Candidata per Forza Italia alla Camera dei deputati nel listino proporzionale di Bergamo, appena dopo Gregorio Fontana e Mariastella Gelmini. Riservata com'è, accetta di parlarci solo perché «il Giornale è il mio preferito», ma avverte: «Per quello che posso dire, mica sono un politico io!».

Signora Carla, è stata una sorpresa inaspettata?

«In verità no, mi avevano già accennato qualcosa».

Ma come ci è riuscita?

«Mi sono solo resa disponibile per il partito, non per essere candidata. Sapevo che cercavano persone nella società civile, per riavvicinare la gente reale alla politica».

E poi è stata contattata?

«Sì, prima di Natale ho ricevuto un invito per una cena ad Arcore, col presidente Berlusconi. Saremmo stati una ventina ma, oltre a lui, conoscevo solamente la Gelmini».

Che serata è stata?

«Bellissima. Il presidente è una persona fantastica. Per l'età che ha è un uomo lucidissimo e preparatissimo. Un signore d'altri tempi, gentile e cortese. Ci soffro molto quando lo descrivono in tutt'altro modo. Perché è davvero il contrario. Generoso e altruista. Una rarità, specialmente in politica».

Di che cosa avete parlato?

«Ma di politica ovviamente! E di società civile in particolare, il presidente tiene molto a questo aspetto, per riavvicinare la gente alla vita politica. Poi lui è una valanga di idee e di energia. Ha parlato di tutto, ci ha esposto tutto il suo programma».

E voi due vi siete capiti al volo?

«Credo di sì. Io di sicuro ho capito lui, e lui ha apprezzato il fatto di confrontarsi con persone vere. Dopo tanti anni di politica, si rischia di perdere il contatto con la gente reale».

Infatti questo incontro mi fa venire in mente una scena del recente film su Winston Churchill, L'ora più buia, quando angosciato dal dilemma se dover arrendersi oppure combattere i nazisti, salì sulla metropolitana per la prima volta e si confidò con la gente sul vagone.

«Ma, infatti, Berlusconi assomiglia un po' a Churchill, non crede? Solo lui può tirarci fuori da questo buio. Non l'ho visto quel film, ma lo farò di certo».

Si abituerà ad essere chiamata onorevole?

«Non ci penso ora, ne riparleremo il 5 marzo. Per adesso lavoro per il partito».

Ma ha delle idee da proporre?

«Ma certamente, di idee ne ho tante ma non posso esprimermi adesso. Vede, nel mondo imprenditoriale siamo abituati prima a fare e poi a parlare».

Che tipo di imprenditrice è stata?

«Sono stata prima impiegata nell'ufficio del personale di un'azienda e poi, dopo il matrimonio, ho iniziato con la gestione della ditta di abbigliamento di mio marito».

E oggi, invece, di che cosa si occupa?

«Sono in pensione da 15 anni, faccio volontariato per un'associazione di persone disabili a Treviglio. Un settore molto importante sul quale mi impegnerò anche in futuro: cosa sarebbe questo Paese senza volontari?».

Fa anche la nonna?

«No, non abbiamo avuto figli, ma ho dei bellissimi nipoti da parte di mia sorella e di mio fratello. Sono un'eterna zia. Mio marito purtroppo è mancato 4 anni fa.

Mi avrebbe fatto tanto piacere averlo vicino a me in questo importante momento».

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