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"Islam non è religione violenta". Padre Bianchi accusa i politici: "Iniettate xenofobia nella gente"

Il priore di Bose accusa soprattutto Lombardia e Veneto: "Gli integralisti islamici non offendono la fede cristiana". E difende la religione islamica

"Islam non è religione violenta". Padre Bianchi accusa i politici: "Iniettate xenofobia nella gente"

"Non è vero che l’islam è una religione della violenza e della jihad, affermarlo serve solo a giustificare la nostra nei suoi confronti". Padre Enzo Bianchi accusa apertamente la politica e la Chiesa di aver "iniettato nel tessuto sociale del territorio il veleno della xenofobia". Un'accusa che non chiama in causa papa Francesco ma che mira a colpire in particolar modo le autorità ecclesiali del Nord Italia a cui il priore della comunità di Bose, in una intervista a Repubblica sulla "chiesa del futuro", rinfaccia di non essersi opposte ad anni di centrodestra al governo.

Nell’intervista a Repubblica, padre Bianchi smonta l'appello lanciato da papa Francesco ad accogliere i profughi nelle parrocchie perché fermamente convinto che non solo rimarrà "inascoltato" ma sarà addirittura "dissimulato dall’ipocrisia religiosa, che è la più bieca e spaventosa di tutte". "La situazione italiana è una vergogna – tuona il priore di Bose – soprattutto nelle regioni tradizionalmente più cattoliche, il Veneto e la Lombardia". Una vergogna, a suo dire, di cui la stessa Chiesa è "complice". "Il grande silenzio di una chiesa complice - tuona - li ha aiutati a iniettare nel tessuto sociale del territorio il veleno della xenofobia". Nenofobia che, a detta di padre Bianchi, avrebbe colpito in particolar modo i musulmani. "Se nel Corano ci sono testi di violenza, non sono molto diversi da quelli che troviamo nella Bibbia e che ci fanno inorridire - spiega - non è vero che l’islam è una religione della violenza e della jihad". Non solo. Secondo il priore di Bose affermare che ci sia violenza nell’islam "serve solo a giustificare la nostra nei suoi confronti" dal momento che "gli integralisti islamici, anche abbattendo una chiesa, non mirano tanto a offendere la fede cristiana quanto a colpire l’occidente".

Il vero "nemico" di padre Bianchi, però, è la Chiesa. "Si dice sbrigativamente che certi musulmani siano ancora nel medioevo - tuona - ma il velo completo per le suore di clausura è stato abolito solo nel 1982. È molto recente la presa di coscienza della pari dignità della donna e dell’uomo nel cristianesimo, che non ha ancora nemmeno il linguaggio per esprimerla. La soggezione delle donne agli uomini è un retaggio scritturale nell’islam, ma è presente anche nelle nostre scritture: san Paolo afferma che le donne non devono assolutamente parlare nell’assemblea della chiesa e devono stare a capo coperto".

Poi la stoccata finale contro la Vergine: "Nella chiesa c’è buona volontà ma poi della donna si hanno immagini irreali: il modello di Maria, vergine e madre, che non può essere il riferimento per una promozione della donna nella chiesa; l’idea, insinuata per moda, che la Madonna sia più importante di San Pietro, idea insipiente come dire che la ruota in un carro è più importante del volano".

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