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Italiani con Berlusconi: niente voto senza legge

I sondaggi danno ragione al Cav sul no alle urne anticipate. Forza Italia è pronta al balzo

Italiani con Berlusconi: niente voto senza legge

Questa volta il sondaggio non arriva dalla fidata Alessandra Ghisleri e dalla sua Euromedia Research ma direttamente da Repubblica. Il quotidiano di largo Fochetti pubblica una rilevazione effettuata da Demos & Pi che dimostra come gli italiani non abbiano alcuna fretta di andare alle urne. «Visto? Ho ragione io - è il pensiero del Cavaliere - La gente, prima di andare a votare, vuole una nuova legge elettorale». In effetti i dati parlano chiaro: ben 7 italiani su 10 dichiarano che prima delle urne occorre scrivere una legge elettorale omogenea tra Camera e Senato. Soltanto il 26% pensa invece che bisogna votare il prima possibile, a prescindere dalla legge elettorale. Le tesi di Salvini, Meloni e Movimento 5 Stelle sono quindi minoritarie. Non solo: analizzando il dato disaggregato, risulta che anche i simpatizzanti di Lega, M5s e Fdi sono divisi sul da farsi. Quasi il 50% di questi non vogliono il voto-lampo. Insomma, ancora una volta Berlusconi si sente in perfetta sintonia con il Paese anche se ribadisce come la mancanza del voto sia un vulnus del nostro sistema: «Siamo al quarto governo non eletto dal popolo. Così non va. L'ultima volta che gli italiani hanno potuto scegliere il presidente del Consiglio è avvenuta nel 2008 con il mio governo. Ecco perché la gente è disgustata dalla politica». L'ex premier vuole tornare a votare presto ma non immediatamente; non a queste condizioni, con una legge elettorale non chiara. Ecco perché ha apprezzato la recente intervista del ministro Calenda che scongiurava il voto a giugno.

Altrettanto apprezzate le aperture di alcuni big del Pd al premio di maggioranza da assegnare alla coalizione anziché alla lista: soltanto così Forza Italia potrebbe fare accordi con gli alleati storici senza per forza diluirsi in un listone nel quale Salvini avrebbe voluto fare da padrone. «Serve pari dignità», continua a ripetere il Cavaliere ai suoi in merito al nodo alleanze. Anche perché tutti i sondaggi danno Forza Italia e Lega appaiate. «E Matteo è sempre in televisione mentre io non ho alcuna visibilità. Ma se scendo in campo...». L'ex premier è convinto che il giorno in cui decidesse di riaccendere i riflettori su se stesso Forza Italia sarà destinata a fare un balzo in avanti. Le ruggini tra alleati restano tutte ma Berlusconi chiede ai suoi di abbassare i toni e di non rispondere alle «quotidiane provocazioni» del capo del Carroccio. Ecco perché tutti sottolineano l'importanza dell'unità del centrodestra. Lo fa Altero Matteoli, per esempio: «La coalizione di centrodestra si deve presentare unita al voto qualunque sarà la nuova legge elettorale. Tutte le previsioni danno il centrodestra unito in testa e i nostri elettori non perdonerebbero altri errori politici clamorosi». E lo dice il senatore azzurro che non ha mai particolarmente amato la Lega ma che con questa deve trattare. A lui, infatti, il compito arduo di trovare la quadra con gli alleati in vista delle prossime elezioni amministrative. Mariastella Gelmini, invece, affronta il delicato tema delle primarie: «Fi si candida a essere il baricentro della coalizione - dice - Le leadership le scelgono gli elettori e le primarie, se regolamentate, possono essere la strada.

Ma il centrodestra oggi più che di leadership deve parlare di programmi e proposte».

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