Politica

Italicum, la Consulta fissa l'udienza il 24 gennaio

Il 24 gennaio la Corte Costituzionale prenderà in esame le questioni di legittimità sollevate sull’Italicum: attribuzione dei seggi, premio di maggioranza, ipotesi di ballottaggio e capilista bloccati

Italicum, la Consulta fissa l'udienza il 24 gennaio

È stata fissata per il 24 gennaio l’udienza pubblica in cui la Corte Costituzionale prenderà in esame le questioni di legittimità sollevate sull’Italicum, la legge elettorale attualmente in vigore mai ancora utilizzata. L'annuncio arriva dal Palazzo della Consulta.

Il presidente della Corte, Paolo Grossi, nel settembre scorso aveva disposto il rinvio dell’udienza - inizialmente fissata per il 4 ottobre - per attendere l’esito del referendum sulle riforme. La Consulta è chiamata ad esaminare i punti cruciali dell’Italicum: dall’attribuzione dei seggi, al premio di maggioranza, all’ipotesi di ballottaggio, ai capilista bloccati. A trasmettere gli atti alla Corte affinché vagli la legittimità dell’Italicum, sono stati, sinora, quattro tribunali (Messina, Torino, Genova e Perugia).

Salvini: un rinvio folle

"Il fatto che la Corte Costituzionale si prenda un altro mese e mezzo di tempo e decida il 24 gennaio è una cosa incredibile, fuori dal mondo - ha detto a Sky TG24 il leader della Lega Nord Matteo Salvini -. Hanno votato 32 milioni di italiani, per scegliere sulla Costituzione; vogliono scegliere anche un parlamento nuovo e legittimo e la Consulta dice 'con calma, senza fretta'. È una follia, prima si riuniscono meglio è, poi al voto subito, con qualsiasi legge elettorale la Consulta partorisca".

Cosa prevede l'Italicum

Il sistema elettorale è di tipo proporzionale. I seggi vengono calcolati su base nazionale e non provinciale. Prevista una soglia di sbarramento al 3% per tutti i partiti. Se un singolo partito aderente ad una coalizione non raggiunge la soglia del 3%, i suoi voti concorrono ad ottenere il premio di maggioranza ma il partito non può entrare in parlamento.

Aumentano le circoscrizioni ma sono più piccole. Ce ne sarà una ogni 600.000 abitanti, per un totale di 100. In ognuna di queste vengono presentate liste più piccole con in media sei candidati per ciascuna. Per i capilista rc'è un "sistema bloccato", mentre a partire dal secondo eletto scattano le preferenze (2 per ogni votante). Un singolo candidato può presentarsi al massimo in 10 collegi diversi. Almeno il 40% dei capilista presentati devono essere donne.

Per garantire la governabilità l’Italicum prevede sia il premio di maggioranza che il doppio turno. Il premio di maggioranza (del 15%) scatta se un partito o una coalizione raggiunge il 40% delle preferenze degli elettori. In totale si può dunque arrivare ad un massimo del 55%, pari a 340 seggi su 617. Nel caso in cui nessuno superi il 40%, si va al doppio turno per assegnare il premio. Potranno accedervi solo i due partiti o coalizioni che avranno ottenuto il maggior numero di voti al primo turno. Vince il partito o la coalizione che, grazie al premio di maggioranza, arriva a 327 seggi (53%).

Così facendo qwualunque sia il risultato ottenuto al primo turno il vincitore (partito o coalizione) avrà i numeri per governare.

Commenti