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Ius soli, Cirinnà continua sciopero della fame: "Voglio morire in battaglia"

Monica Cirinnà (Pd) continua il suo sciopero della fame per chiedere lo ius soli: "Non sarà approvato entro fine legislatura, ma voglio morire in battaglia"

Ius soli, Cirinnà continua sciopero della fame: "Voglio morire in battaglia"

Monica Cirinnà non rinuncia allo ius soli e continua lo sciopero della fame intrareso con altri colleghi per spingere a portare in aula la legge sulla riforma della cittadinanza.

"Sono dell'idea che senza la fiducia il testo sullo ius soli si può portare in aula e intanto si inizia la discussione generale", ha spiegato la senatrice Pd - relatrice tra le altre cose della legge sulle unioni civili -, aggiungendo che da qualche giorno prende tre cappuccini zuccherati al giorno. "Anche se io non prendo lo zucchero", sottolineava ieri a Un Giorno da Pecora su RadioRai1, "Stasera, per sostenermi, credo che dovrò metterlo. Ma secondo me già domani (oggi, ndr) lo sciopero potrebbe esser sospeso, perché capiremo la capigruppo che cosa determina. La Camera sta ritardando l'invio della legge di Bilancio in Senato, noi potremmo avere delle ore per affrontare questo testo".

Eppure la Cirinnà è consapevole del fatto che è difficile che la legge sia approvata entro la fine della legislatura.

"Ma io voglio morire in battaglia", ammette, "Non mi voglio far dire da qualcuno che siamo stati pavidi e non abbiamo neanche tentato".

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