Politica

Lady Cnn scippata a Napoli: era arrivata da soli tre minuti

L'ex console dopo essere finita in ospedale scrive al sindaco: «Riuscirete a risorgere come New York?»

Simone Di Meo

Tre minuti, il record del mondo dei pentimenti. Tanto ha impiegato l'ex console italiano ad Atlanta Angela Della Costanza, sposata col figlio del magnate della Cnn Ted Turner, a maledire il momento in cui ha messo piede a Napoli per una vacanza. A una stazione di rifornimento in via Marina, è stata affiancata da due rapinatori in scooter che hanno provato a rubarle il prezioso orologio «Patek Philippe» da 13mila euro. La combattiva 47enne, originaria di Genova ma ormai statunitense a tutti gli effetti, ha resistito ed è riuscita a divincolarsi e a scappare. Angela Della Costanza era appena uscita dall'autostrada con la sua «Porsche Carrera» decappottabile di colore bianco, proveniente da Roma. L'idea era di soggiornare a Napoli per qualche giorno, ospite di un amico giornalista veneto ma partenopeo d'adozione dopo aver visitato la Capitale e Milano.

Invece, si è ritrovata prima in ospedale e poi in Questura a sporgere denuncia. Recuperate lucidità e sangue freddo, la nuora del più importante (e ricco) tycoon Usa ha affidato al giornale online Fanpage.it un'accorata lettera al sindaco Luigi de Magistris per chiedere più sicurezza e controlli. E per proporre pure in riva al Golfo il modello della «tolleranza zero» applicato dal primo cittadino della Grande Mela, Rudolph Giuliani, negli anni Novanta. «Non voglio odiare questa città, perché è troppo bella ha concluso la lunga missiva . Ma io le chiedo: riuscirà Napoli a risorgere come New York? Riuscirà lei a vincere questa guerra e a regalare finalmente al mondo una città libera, sicura, europea? Io, caro sindaco, voglio tornare. Mi dica lei quando».

La risposta di «Giggino» è arrivata a stretto giro tra non pochi imbarazzi. Ha invitato nuovamente in città «al più presto» Angela Della Costanza Turner ma sul paragone col sindaco-sceriffo di New York, l'ex pm d'assalto ha sfoggiato un'inaspettata etica perdonista del crimine. «Mi domando quanto quel tipo di politica super-repressiva, che punisce anche i graffittari e i lavavetri ha detto possa davvero risolvere le questioni di una comunità complessa, dove il reato è spesso collegato al bisogno, al disagio, all'emarginazione». Una presa di posizione che ha fatto sobbalzare Amedeo Laboccetta, vice coordinatore campano di Forza Italia che ha contestato a de Magistris «l'assoluta inerzia in tema di sicurezza e legalità». «Più che dimenticanza o incapacità ha aggiunto l'ex parlamentare Pdl il caos e la mancanza di controllo del territorio diventano gli assi portanti di un modo di amministrare la città che contrabbanda l'anarchia e l'assoluta inosservanza delle regole come assurdi principi rivoluzionari».

Sulla stessa lunghezza d'onda l'ex assessore regionale e responsabile nazionale per il Sud del partito azzurro, Severino Nappi. «Anziché pensare ai problemi di Napoli e a dire con chiarezza cosa intende fare, de Magistris preferisce dedicarsi alle beghe personali.

Ormai è fermo al Caro Renzi ti scrivo».

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