Politica

L'agenda di Berlusconi: quattro mega eventi nelle Circoscrizioni

Definita la strategia mediatica del leader di Fi per le Europee. Martedì incontro coi candidati

L'agenda di Berlusconi: quattro mega eventi nelle Circoscrizioni

Nella villa di Arcore il 25 aprile è un giorno di lavoro, per pianificare la campagna elettorale per le Europee. Partirà martedì, quando Silvio Berlusconi incontrerà tutti i candidati in corsa per il 26 maggio e i coordinatori regionali, per dare le linee guida, gli slogan-chiave.

Per la location il leader di Forza Italia pensa a villa Gernetto, in provincia di Monza, ma si potrebbe decidere per Milano, più facilmente raggiungibile da tutti. Con i suoi più stretti collaboratori, da Licia Ronzulli a Sestino Giacomoni, il Cavaliere prepara la battaglia decisiva e oggi, in una riunione operativa, si definiranno le tappe. Si pensa ad una larga strategia mediatica, tv, radio, giornali, social e ad un grande evento in ognuna delle 4 circoscrizioni dove è capolista, mentre in quella del Centro guiderà il vicepresidente Antonio Tajani, che batterà l'intero collegio.

L'idea è di puntare soprattutto sul cambiamento dell'Europa e sulla possibilità, grazie al carisma del leader azzurro, di creare una coalizione alternativa alla sinistra, con liberali, conservatori e «sovranisti illuminati». Ma non mancherà il pressing sul governo sui temi economici, fisco, lavoro, infrastrutture, sulla crisi aggravata dai provvedimenti voluti in particolare dal M5s, dannosi o inutili per sviluppo e lotta alla disoccupazione. «Questo governo - spiega il Cavaliere, in un'intervista al Foglio - si basa su un misto di dilettantismo e di ideologia della vecchia sinistra. È normale che gli investitori e i creditori dell'Italia si spaventino e per un Paese indebitato come il nostro perdere di credibilità significa andare dritti verso la bancarotta». In secondo piano dovrebbero essere temi come l'immigrazione, cavallo di battaglia della Lega, per non inseguire Matteo Salvini sul suo terreno.

Nella corsa per il Parlamento europeo, non ci saranno legami di centrodestra, visto che ogni forza andrà per suo conto nel sistema proporzionale. Sarà una lotta per sottrarsi voti a vicenda, tra i moderati di Fi e i sovranisti di Lega e Fdi. A Salvini, Berlusconi continua a ricordare che se non «stacca la spina» al governo Conte sarà responsabile dei suoi disastri. E indica la nuova maggioranza possibile. «Credo che i numeri - dice - ci fossero anche un anno fa. Oggi a maggior ragione, perché anche fra gli eletti 5 Stelle vi sono molte persone oneste e in buona fede che si stanno rendendo conto che l'Italia non può andare avanti così». Per il leader azzurro, i parlamentari disponibili a sostenere una maggioranza diversa dall'attuale, «crescono ogni giorno di più» e dopo le Europee saranno «una valanga». Vuole un governo di centrodestra senza tornare al voto, ma altrimenti, dice, «siamo pronti a tornare alle urne». Senza appello il giudizio sui 5Stelle: «Finiranno nella spazzatura della storia, come il nazismo e il comunismo».

Nella Festa della Liberazione Berlusconi ricorda quella di 10 anni fa in Abruzzo, ad Onna, «ferita due volte, dalla violenza della rappresaglia nazista e dal terremoto». E su Instagram si augura, come allora, «che la stagione dell'odio fra italiani venga definitivamente superata e non si riproponga mai più». È il suo appello all'unità, mentre al governo si litiga su tutto. Il discorso di Onna lo ricorda Giacomoni, con i vecchi partigiani che «lo abbracciarono legandogli il fazzoletto tricolore al collo». In tutt'Italia gli azzurri ricordano una data che Salvini non vuole onorare. «È la festa degli italiani, non di partito.

È la festa dei valori e della libertà», dice Tajani, al cimitero del Commonwealth di Roma.

Commenti