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L'aiutino del governo alla Bcc di Cambiano guidata da papà Lotti

La riforma del governo rischia di far sparire molte delle 370 banche di credito cooperativo (Bcc). L'unica che potrebbe salvarsi e che ha oltre 200 milioni di patrimonio e riserve è quella di Cambiano

L'aiutino del governo alla Bcc di Cambiano guidata da papà Lotti

Come sappiamo, la riforma che rischia di far sparire molte delle 370 banche di credito cooperativo (Bcc), lasciando diversi territori sguarniti di rappresentanze e di connessioni con il tessuto economico sociale della zona, contiene una via d'uscita. L'istituto che non vuole aderire alle nuove disposizioni - l'ingresso entro 18 mesi in un gruppo bancario cooperativo (una holding) che abbia come capogruppo una società per azioni (Spa) con un patrimonio non inferiore al miliardo di euro - potrà farlo a condizione che abbia riserve di entità consistente (almeno 200 milioni). In cambio deve versare un'imposta straordinaria del 20% su questo patrimonio. Una quota molto elevata. Al momento sarebbero soltanto una decina le banche sopra questa soglia, tra cui una in particolare che solleva molti sospetti.

Mauro Benigni, direttore generale della Banca di Pisa e Fornacette, gruppo Cabel, ha spiegato all'Ansa che «l'unica banca del nostro gruppo che potrebbe farlo e che ha oltre 200 milioni di patrimonio e riserve è quella di Cambiano». Guarda caso. Come scrive anche il sito Lettera 43 non si tratta di una Bcc qualunque, ma di una delle più vicine al presidente del Consiglio Matteo Renzi e soprattutto al sottosegretario di Palazzo Chigi Luca Lotti.Il presidente della Banca di Cambiano che ha sede a Castelfiorentino, piccolo comune in provincia di Firenze, è Paolo Regini, ex sindaco di Castelfiorentino per 10 anni (dal 1990 al 1999), poi presidente di Publiambiente, società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani per 26 Comuni fiorentini. A Empoli e Valdelsa si dice: «Non si muove foglia, che Regini non voglia».

Sostenitore di Renzi sin dal 2012, è sposato con Laura Cantini, renziana di ferro a sua volta sindaco di Castefiorentino dal 1999 al 2009 e vicepresidente della provincia di Firenze e oggi senatrice Pd. Ma non finisce qui. Perché nella filiale di Firenze della Cambiano, in via Aretina, lavora anche Marco Lotti, padre di Luca. Non a caso, nel 2009, durante la campagna elettorale che portò Renzi a sindaco di Firenze fu proprio questa Bcc a garantire un finanziamento di 72mila euro. Il padre di Lotti è apparso in diverse occasioni sui quotidiani ma è certamente meno conosciuto rispetto a Tiziano Renzi e soprattutto rispetto a Pier Luigi Boschi e alle accuse di bancarotta fraudolenta di Banca Etruria, ma fu Lotti senior nel 2009, quando era responsabile della Bcc di Pontassieve a concedere a Tiziano Renzi un mutuo da 697mila euro per salvare la Chil Post, società nata 1993 per la distribuzione di giornali, ceduta poi nel 2010 dalla famiglia del premier, finita pure lei in un'indagine della procura di Genova, anche qui per bancarotta fraudolenta, per cui è stata chiesta una nuova archiviazione. Francesco Bosio, dg della Bcc di Cambiano, ha spiegato all'Ansa che stanno valutando «tutte le ipotesi previste, dall'adesione al gruppo alla trasformazione in Spa». Sul sito della fondazione di Renzi Open, al link sostienici, si può effettuare un bonifico bancario al seguente Iban «per assicurare il proprio supporto alla fondazione». Alla Bcc di Cambiano, proprio all'agenzia di via Aretina a Firenze dove lavora Marco Lotti. «La fondazione rilascerà regolare ricevuta».

Bè, almeno quello.

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