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L'alleanza verso l'exploit in Trentino

Domenica la provincia va al voto: strada in discesa per il leghista Fugatti

L'alleanza verso l'exploit in Trentino

Trento - I trentini lo ripetono con orgoglio: questo è sempre stato un laboratorio politico. Per dirne una, la Margherita è nata qui con Lorenzo Dellai. E qui domenica potrebbe risorgere il centrodestra, alle elezioni provinciali, dove Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia si presentano nuovamente uniti. Maurizio Fugatti, il leghista candidato unitario del centrodestra, il 4 marzo ha preso il 44,5 per cento nel suo collegio uninominale in Valsugana. Se sarà lui a vincere, il laboratorio trentino rilancerebbe come un trampolino la coalizione ritrovata.

Le condizioni ci sono tutte: c'è una crescita dei partiti del centrodestra e c'è la spaccatura nella coalizione tra Pd e autonomisti che ha governato negli ultimi anni in questa roccaforte della sinistra, una delle ultime in Italia. Ugo Rossi, presidente uscente della Provincia autonoma, nel 2013 ha vinto con il 58 per cento guidando una corazzata che comprendeva il suo partito, ovvero il Patt, più Pd, Verdi, Italia dei valori, Unione per il Trentino e altre liste minori. Ora, nonostante cinque anni di buona amministrazione, si ripresenta solo, scaricato dalla sinistra che candida un uomo di Renzi e Veltroni, l'ex senatore del Pd Giorgio Tonini. E in Trentino il sistema elettorale premia le coalizioni: il candidato che arriva primo conquista un premio di maggioranza pari a 18 seggi (su 35) che salgono a 21 se la coalizione raggiunge il 40 per cento.

È proprio questo il traguardo al quale punta Fugatti, commercialista ora sottosegretario alla Salute. A Roma con i cinque stelle e in periferia con il centrodestra: il candidato salviniano incarna le ambivalenze della Lega di oggi. Anche in questo il Trentino è un laboratorio, perché dovrebbe contribuire a fare chiarezza sulle intenzioni di Via Bellerio. Per il centrodestra unito un successo che rovesciasse anni e anni di predominio del centrosinistra segnerebbe la ripresa di un percorso nuovo.

Nella provincia autonoma di Bolzano, dove pure si va alle urne domenica, il sistema elettorale locale ha imposto scelte diverse. In Alto Adige si vota con il sistema proporzionale e quindi ognuno corre per sé. Ma anche qui Lega e Forza Italia insidiano l'alleanza tra Sudtiroler Volkspartei e Pd che ha sorretto il quinquennio di Arno Kompatscher. L'apporto dei democratici, previsto in calo, potrebbe non essere sufficiente.

E Lega e Forza Italia, che si presentano come garanti delle autonomie locali, sarebbero pronte a subentrare.

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