Cronache

L'anziana mamma muore, il figlio si avvelena

Sui corpi nessun segno di violenza. La donna stroncata da un malore e l'uomo non ha retto

L'anziana mamma muore, il figlio si avvelena

Un giallo durato meno di un giorno. Ma che appena ricomposti i tasselli dagli investigatori, si rivela «solo» un dramma, spiegabile così come lo è l'umana fragilità.

Madre e figlio trovati morti in casa a Pietrastornina (Avellino), il titolo. Il corpo della donna, una vedova di ottanta anni, era al piano terra dell'abitazione in via Sott'Arco, mentre quello del figlio, 43 anni, invalido, si trovava in una stanza del piano superiore. I cadaveri non presentavano segni di violenza. A lanciare l'allarme era stato un parente che risiede in Emilia, preoccupato dal silenzio dell'anziana zia e del cugino proprio in questi giorni di auguri e telefonate. Si è ipotizzato di tutto: dall'omicidio-suicido, alla rapina finita male, a una tragedia dovuta forse al monossido di carbonio sprigionato da una stufa.

No, adesso i rilievi del medico legale ma soprattutto dei carabinieri della Scientifica, lasciano intravedere un altro quadro. Triste, quasi banale in questa «normale» disperazione cui ci si sta abituando manco la vita fosse un film o Instagram. Un malore improvviso avrebbe stroncato l'anziana e il figlio non ha retto al dolore e si è suicidato avvelenandosi. È questa l'ipotesi più accreditata per i carabinieri del comando provinciale dei carabinieri di Avellino che indagano sulla morte di Virginia Petrone, 80 anni, e del figlio Marco Spampinato, 45 anni.

Entrambi non presentavano segni di violenza e in casa apparentemente nulla sembrava essere stato manomesso. L'anziana vedova era sul pavimento del piano terra, il figlio al piano superiore disteso sul letto. Anche gli amici di Spampinato si sono preoccupati per il silenzio del 45enne. I carabinieri non escludono comunque altre ipotesi e soltanto l'autopsia che il medico legale Elena Picciocchi eseguirà forse già oggi potrà aiutare gli inquirenti a fugare ogni dubbio.

Era da almeno tre giorni, prima che scattasse l'allarme, che non si avevano più notizie di madre e figlio, provati da una esistenza difficile acuitasi dopo la morte del padre di Marco e marito di Virginia, solo pochi mesi fa. Sono andati avanti per ore i sopralluoghi dei carabinieri, coordinati dal comandante Niccolò Pirronti, in quella umile abitazione diventata lo scenario di questo dramma.

Finito nel peggiore dei modi in questi giorni che dovrebbero essere di festa, ma che proprio le feste spesso trasformano in solitudine e abbandono.

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