Guerra in Israele

L'appello dello Yad Vashem ai leader politici. "Il mondo dichiari guerra all'antisemitismo"

L'Ente per la Memoria sui gravi casi in Europa. E Berlino mette al bando Hamas

L'appello dello Yad Vashem ai leader politici. "Il mondo dichiari guerra all'antisemitismo"

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L'appello dello Yad Vashem ai leader politici. "Il mondo dichiari guerra all'antisemitismo"

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Il mondo dichiari guerra all'antisemitismo. A chiederlo lo Yad Vashem, il Museo della Shoah a Gerusalemme, che eleva al cubo il tasso di eccezionale attenzione che è piombato su tutte le comunità ebraiche nei cinque continenti dopo i gravissimi episodi accaduti a Roma, Parigi, Londra e Berlino. «Seguiamo da vicino il drammatico aumento dell'antisemitismo nelle parole e nei fatti - ha detto il presidente Dani Dayan -, compresi gli attacchi violenti contro le comunità, le istituzioni e gli individui ebraici». Da questa premessa lo Yad Vashem ha rivolto un appello ai leader politici, culturali, religiosi e accademici di tutto il mondo. Di fatto una mossa obbligata come risposta «all'allarmante ondata di antisemitismo che sta attanagliando il globo a causa del terribile attacco contro Israele da parte di Hamas e dei terroristi jihadisti del 7/10».

Secondo Dayan vi è «l'urgente necessità di affrontare questa forma mortale di odio contro il popolo ebraico», a maggior ragione dopo che la storia dello Stato di Israele dal 7 ottobre 2023 è stata caratterizzata per una fase del tutto nuova.

Il tutto mentre un'altra «macchia antisemita» ha ferito la Capitala italiana, a 23 ore dall'oltraggio a 4 pietre d'inciampo a Trastevere. Su un muro nei pressi di piazza Bologna è stata dipinta una stella di David con la foto di un bambino rapito da Hamas, mentre al memoriale della Shoah di Bologna sono stati strappati i manifesti con i volti degli israeliani presi in ostaggio da Hamas. Secondo la BBC gli ebrei in Gran Bretagna si sentono insicuri ed è stato documentato un massiccio aumento degli episodi di antisemitismo rispetto al 2022, così come anche in Francia, Germania e Austria.

Ma forse non è sufficiente, perché tra i vari appelli spicca anche quello dell'attrice statunitense Angelina Jolie, secondo cui Gaza sta diventando una «fossa comune». Per questa ragione ha rivolto un je'accuse ai leader mondiali, definendoli complici per non aver agito nella guerra tra Israele e Hamas. «Questo è il bombardamento deliberato di una popolazione intrappolata che non può fuggire da nessuna parte ha scritto su Instagram -. Gaza è stata una prigione a cielo aperto per quasi due decenni e sta rapidamente diventando una fossa comune». Sulla stessa lunghezza d'onda anche alcuni esperti indipendenti delle Nazioni Unite incaricati dal Consiglio per i diritti umani, secondo cui «il tempo sta scadendo per prevenire un genocidio a Gaza».

A mettere un punto fermo ci ha pensato la ministra dell'Interno della Germania, Nancy Faeser, che ha annunciato il divieto delle attività dell'organizzazione Hamas, già considerato dall'Unione europea un gruppo terroristico, e della rete filopalestinese Samidoun in Germania che santifica Hamas. All'interno dei due provvedimenti è prevista anche la confisca dei beni delle organizzazioni, il divieto di essere presente su Internet e sui social.

«Vediamo la sua opera di propaganda in Germania attraverso un comportamento particolarmente aggressivo nel corso delle manifestazioni e soprattutto attraverso attacchi a istituzioni ebraiche e posti di riferimento per ebrei e ebree», ha spiegato il ministro.

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