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L'Appendino non è chiara: bocciata sulle nomine

La sindaca ha già conferito otto incarichi senza le audizioni pubbliche che aveva promesso

L'Appendino non è chiara: bocciata sulle nomine

È Chiara di nome ma non nei fatti, il sindaco di Torino Appendino, bocciata per la poca trasparenza nelle nomine delle municipalizzate e per l'incapacità di mantenere le promesse fatte agli elettori durante la campagna elettorale. A puntare il dito contro l'inadempiente primo cittadino del M5s - che in questi giorni deve vedersela anche con l'avviso di garanzia per i fatti di piazza San Carlo, dove una giovane donna è morta e oltre 1500 persone sono rimaste ferite - sono le organizzazioni della società civile di Riparte il futuro, Movimento Consumatori, Transparency International, Associazione Pubblici Cittadini, Action Aid, Carte in regola. Sono loro che avevano promosso l'iniziativa denominata «Sai chi voti» alla quale Appendino aveva aderito, promettendo di introdurre entro i primi 100 giorni di mandato la pratica delle audizioni pubbliche per le nomine nelle municipalizzate.

Ormai è passato più di un anno dalla sua elezione, ma la promessa fatta in campagna elettorale non è ancora stata mantenuta. A ricordarle la promessa da marinaio, è Federico Anghelé di Riparte il futuro: «Nonostante la conferma dell'interesse da parte della segreteria del sindaco a tener fede all'impegno preso con Sai Chi Voti, il 15 ottobre 2016, delle audizioni pubbliche, non c'è ancora nessuna traccia. Il 14 giugno abbiamo mandato un ultimatum a Chiara Appendino - conclude Anghelé - vogliamo sapere se ha ancora intenzione di istituire le audizioni pubbliche, oppure se la sua adesione alla campagna è lettera morta. Purtroppo, nonostante questa e altre numerose sollecitazioni, non abbiamo ricevuto alcun riscontro da parte del sindaco e del suo staff». Intanto, nel segreto delle stanze del palazzo comunale, il sindaco Appendino ha già provveduto a fare diverse nomine, tra le quali il rappresentante in consiglio generale della Compagnia di San Paolo, il presidente di Trm, la società che gestisce l'inceneritore, due componenti del Cda della Fondazione Torino Musei, il presidente e un componente del consiglio di amministrazione di Amiat, la multiservizi che gestisce la raccolta dei rifiuti.

Durante il primo ed unico incontro del sindaco, a gennaio, con i rappresentanti di Riparte il futuro e del Movimento Consumatori Torino, la Appendino aveva garantito di introdurre entro giugno, nel regolamento per le nomine delle partecipate, anche le audizioni pubbliche, in modo da avvalersene per tutte le nomine a partire dalla seconda metà dell'anno. Ma così non è stato.

«Come Movimento Consumatori Torino - ha dichiarato il suo presidente Alessandro Mostaccio - siamo dispiaciuti che la città abbia perso un'importante occasione per elevare il livello di trasparenza nelle nomine nelle società controllate».

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