Politica

L'assist dei magistrati alla Ong Sea Watch: dissequestrata la nave

Schiaffo a Salvini, l'imbarcazione libera di violare i porti chiusi. Ed è pronta a ripartire

L'assist dei magistrati alla Ong Sea Watch: dissequestrata la nave

I l giochetto era chiaro: sequestrare la nave, far sbarcare i migranti e poi, a polemiche finite, dare di nuovo il via libera alle attività di recupero nel Mediterraneo. Lo aveva capito il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ma lo hanno capito anche tutti gli italiani che quello dei pubblici ministeri siciliani è un assist alle Ong.

Ieri, infatti, il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella e il pubblico ministero Cecilia Baravelli, hanno disposto che la Sea Watch 3, imbarcazione della omonima Organizzazione non governativa tedesca che lo scorso 18 maggio aveva ignorato la diffida a entrare in acque italiane e che il 20 maggio era stata sequestrata, sia dissequestrata.

Il natante, inizialmente preso in consegna dalla Guardia di Finanza, era approdato a Lampedusa, dove i 47 migranti recuperati in acque Sar libiche e, quindi, di competenza della Guardia costiera di Tripoli, erano stati fatti scendere. Prima 18 di loro, ovvero donne, bambini e malati, quindi il resto.

Non sussistendo più le esigenze probatorie, pertanto, la Sea Watch 3 potrà tornare a operare nel Mediterraneo e l'equipaggio sarà consapevole che ora potrà fare come vuole, ovvero recuperare migranti dove li trova, farsi bloccare dalle autorità italiane in acque nazionali, sentirsi dire da Salvini che i porti sono chiusi, vedere la nave sequestrata dalla magistratura connivente, i migranti a terra e poi tutto da capo. Pronti a ripartire e a far rotta verso Lampedusa o gli altri porti siciliani.

«Abbiamo ricevuto la notifica del dissequestro e della conseguente restituzione della nave», hanno spiegato su Twitter i responsabili della Ong. Per ora resta comunque indagato per favoreggiamento all'immigrazione clandestina il comandante Arturo Centore, i cui legali, Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, hanno spiegato: «Speriamo che ciò valga a interrompere una campagna diffamatoria nei confronti della Ong Sea Watch, di cui si è reso responsabile in più occasioni il ministro dell'Interno italiano. Il dissequestro da parte della Procura di Agrigento conferma la correttezza dell'operazione di salvataggio operata dall'equipaggio».

Secondo gli avvocati il personale di bordo avrebbe fornito le prove, tra documentazione video e fotografica, del fatto che non si tratterebbe di favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

Resta il fatto che la Sea Watch 3, come al solito, non ha atteso l'arrivo della Guardia costiera libica, operando in sue acque Sar, e ha disatteso una diffida emessa direttamente dal Viminale e, nuovamente, ha inscenato il teatrino del «i poveri naufraghi stavano affogando». Insomma, un déjà vu che ormai è familiare agli italiani. Sulla questione Salvini si era mostrato rigido e pronto a denunciare chiunque non rispetti le regole, favorendo l'immigrazione clandestina, magistrati compresi. Il collega Luigi Di Maio gli aveva risposto durante una trasmissione televisiva, un po' stizzito: «Si legga le leggi dello Stato che rappresenta. La nave è stata sequestrata dalla magistratura e quando c'è un sequestro si fanno sbarcare obbligatoriamente le persone a bordo». Insomma, i porti restano chiusi, ma i pm li riaprono. Il che dà da pensare: in Italia a comandare è veramente il governo o la magistratura?

Intanto i migranti salvati nei giorni scorsi dalla Marina e diretti a Genova saranno smistati fuori dall'Italia. Lo ha annunciato lo stesso ministro dell'Interno: «Dopo alcuni giorni di lavoro possiamo confermare che nessuno degli immigrati a bordo della nave della Marina diretta a Genova sarà a carico degli italiani.

Grazie alle nostre buone relazioni, una parte degli extracomunitari sarà accolta in altri cinque paesi europei mentre tutti gli altri saranno ospitati dal Vaticano, che ringraziamo per la sensibilità».

Commenti