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L'Austria: cittadinanza ai sudtirolesi

La mossa del neo Cancelliere Kurz fa infuriare la Ue. Tajani: mossa non distensiva

L'Austria: cittadinanza ai sudtirolesi

Il giorno dopo l'annuncio della formazione del nuovo governo austriaco non è il più facile per Sebastian Kurz, che a soli 31 anni è il più giovane premier d'Europa. Ma il problema di Kurz non è legato all'anagrafe, bensì alle preoccupazioni che ha seminato tra i Paesi partner dell'Unione la notizia della composizione del suo esecutivo: alla destra ultranazionalista dell'Fpö sono stati attribuiti ministeri fondamentali come Interni, Esteri e Difesa, e a Bruxelles (e non solo) è lecito attendersi scossoni politici preoccupanti.

Con il passare delle ore è sempre più l'annunciata intenzione di considerare una priorità il tema della concessione della cittadinanza austriaca ai cittadini italiani di lingua tedesca e ladina della provincia di Bolzano ad agitare le acque. Per Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, «non si tratterebbe certamente di una mossa distensiva. Sarebbe velleitario, l'Europa ha commesso tanti errori ma per fortuna ha chiuso la stagione delle guerre e dei nazionalismi». Anche in Italia si registrano reazioni critiche. Da una parte l'esponente altoatesina di Forza Italia Micaela Biancofiore accusa il governo a guida Pd di «riconsegnare l'Alto Adige all'Austria con il suo assordante silenzio», dall'altra il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova se la prende invece con l'irresponsabilità del nuovo governo di Vienna: «Sdoganare la cittadinanza su base etnica - sostiene il senatore - avrebbe effetti gravissimi, ad esempio, in tutti i Balcani portando al riemergere di rivendicazioni territoriali e minando la convivenza nei Paesi multiculturali».

Domani il giovane Cancelliere, che ha preteso che nel preambolo del documento d'intesa per la formazione del governo fosse indicato chiaramente che «la collocazione di un'Austria forte può essere solo all'interno di un'Europa forte», volerà a Bruxelles per il suo primo viaggio ufficiale. Davanti alla Commissione europea, rassicurerà sui timori di possibili atteggiamenti ostili da parte di Vienna. La credibilità delle sue rassicurazioni sta nel fatto che Kurz ha voluto che le deleghe sulle politiche europee fossero attribuite a lui personalmente, che si farà quindi garante della linea europeista che ha ribadito. Al tempo stesso, però, alcuni punti del programma del suo governo riflettono chiaramente posizioni invise a Bruxelles.

È il caso ad esempio dell'annunciata opposizione a una maggiore integrazione politica tra gli Stati membri dell'Ue, dell'annuncio di controlli più severi ai confini nazionali e della riduzione delle quote di migranti fissate a livello europeo.

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