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"Il leader? Non conta l'età, ma l'autorevolezza"

L'azzurro: "Nel '94 riuscimmo a tenere insieme la Lega secessionista e il Movimento sociale"

"Il leader? Non conta l'età, ma l'autorevolezza"

Roma - Presidente Paolo Romani, come si fa a riunire il centrodestra?

«La prendo da lontano. Nel '94 inventammo una coalizione con un baricentro popolar-liberale che riuscì a tenere insieme la Lega secessionista e il Movimento Sociale pre-Fiuggi. Fummo i precursori di un centrodestra mai esistito che dimostrò pienamente la sua capacità di governo nel 2001 e nelle tante coalizioni locali. Oggi partendo da un'esperienza unica dobbiamo individuare regole e prospettive nuove».

Meglio la coalizione o la lista unica?

«Probabilmente rimarrà la coalizione, ma bisogna fare in modo che le differenze si tramutino in ricchezza».

Il botta e risposta Berlusconi-Salvini sta diventando una costante di questi mesi.

«Salvini conia slogan sicuramente vincenti. Tradurli in quotidiana attività di governo è ovviamente più difficile. Io sono convinto che per vincere sia necessario un centro liberale e moderato. E che gli elettori di centrodestra siano più coesi di quanto non pensino alcuni dirigenti del centrodestra».

È più difficile mettere insieme la coalizione oggi o fu più difficile nel '94?

«Oggi sembra più difficile perché la Lega, sondaggi alla mano, ha una forza superiore rispetto ad allora e un certo entusiasmo giovanile».

Quali i criteri per la scelta del leader del centrodestra?

«Non l'anagrafe, quanto piuttosto l'autorevolezza, la capacità di leadership, la storia personale. Faccio notare che in Tunisia è stato eletto presidente Beji Caid Essebsi che a 82 anni, dopo aver sconfitto i Fratelli Musulmani, governa un paese sicuramente complicato».

Le primarie sono una soluzione da escludere?

«Con quali regole? Quelle del Pd hanno dimostrato tante volte i loro difetti e in queste ore leggo di appelli lanciati a chi non vota Pd, circostanza che lascia molti dubbi. Noi abbiamo proposto di normarle nella nuova legge elettorale. Quelle francesi, ad esempio, rappresentano un esperimento positivo. Fillon ha sconfitto Juppé e Sarkozy e un attimo dopo gli sconfitti hanno riconosciuto il risultato».

Salvini sembra intenzionato a procedere comunque alle primarie in primavera.

«Sarebbero consultazioni senza controllo, gazebarie dal valore limitato».

Se il voto arrivasse prima della sentenza di Strasburgo chi vedrebbe come candidato di Forza Italia?

«Non lo so, ci sono troppe variabili. In un anno può cambiare tutto».

Sul programma è possibile trovare un punto di incontro con la Lega?

«Nel Mediterraneo proponiamo di passare alla fase 3 di Eunavfor Med, ovvero impedire ai barconi di partire. È ciò che chiede Salvini. D'altra parte non possiamo certo permetterci altri 181mila sbarchi come lo scorso anno. Sull'Europa oggi anche Amato sostiene che l'euro senza uno Stato alle spalle e una banca centrale non funziona.

Al di là dei toni, insomma, non siamo lontani sulle questione concrete».

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