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Lega all’attacco di Pd e M5s: "'Ndrangheta in Emilia, Delrio e Bonaccini in Antimafia"

Il capogruppo della Lega in Commissione Antimafia, Gianluca Cantalamessa, chiede la convocazione di Delrio e Bonaccini per riferire sull'inchiesta che ha messo in luce l'infiltrazione della 'ndrangheta nella Regione

Lega all’attacco di Pd e M5s: "'Ndrangheta in Emilia, Delrio e Bonaccini in Antimafia"

Ufficialmente non si è ancora discussa di un’alleanza tra Pd e M5s in vista delle Regionali del 26 gennaio in Emilia-Romagna. L’idea che potrebbe favorire un comune percorso politico tra dem e pentastellati potrebbe essere quella di ripetere l’esperimento adottato in Umbria e che ha portato alla candidatura di Vincenzo Bianconi.

Tutto, però, è ancora in bilico. A minare ulteriormente la possibile alleanza giallorossa potrebbe essere una mossa ideata da Matteo Salvini, riportata da Libero, che favorirebbe la vittoria della candidata del centro-destra Lucia Borgonzoni alla Regione Emilia Romagna.

La Lega, infatti, è propensa a chiedere la convocazione urgente in Commissione Antimafia, presieduta dal grillino Nicola Morra, di Graziano Delrio e del governatore dem Stefano Bonaccini per riferire sull'inchiesta Aemilia che ha messo in luce l'infiltrazione della 'ndrangheta nella Regione..

La conferma arriva da Gianluca Cantalamessa, capogruppo della Lega in Commissione Antimafia. "Abbiamo letto le motivazioni della sentenza di primo grado del processo Aemilia e che colpisce i clan in Emilia Romagna. In particolare, i giudici sostengono che i candidati sindaci di Reggio Emilia che nel 2009 andarono a Cutro a caccia di voti hanno rafforzato i boss”.

Tra i politici andati in Calabria, afferma Cantalamessa, “c'era Delrio, attuale esponente di spicco di un partito di governo, presidente del gruppo Pd alla Camera, ex ministro ed ex sindaco di Reggio Emilia. Delrio è d'accordo col giudizio dei magistrati? Quali iniziative parlamentari ha messo in campo per contrastare la mafia?”.

Il deputato leghista sottolinea che il 4 gennaio 2019, parlando a partitodemocratico.it, Delrio aveva pesantemente criticato il Decreto sicurezza, giudicandolo “folle”.

“Pensa che sia folle anche il rafforzamento dell'Agenzia per i Beni confiscati e sequestrati ai mafiosi, tra i punti qualificanti di quel Decreto? Pensa che sia folle confiscare i beni ai mafiosi per restituirli alla collettività? E ancora: pensa che sia folle punire duramente i trafficanti di esseri umani, anche grazie a nuovi strumenti di indagine, come prevedono i Decreti sicurezza? Può escludere che dietro al traffico di esseri umani ci sia anche la mafia?”, ha continuato Cantalamessa.

La Lega chiederà, inoltre, la convocazione di Bonaccini, attuale presidente della Regione, per capire quali iniziative ha messo in campo contro i clan e “quale è la sua percezione, anche in vista della campagna elettorale regionale ormai alle porte”.

Il capogruppo leghista in Commissione Antimafia continua nel suo affondo lanciando una frecciata a Bonaccini. “Anche lui pensa che sia folle confiscare i beni ai mafiosi? Qualcuno gli ha mai chiesto di andare a Cutro per fare campagna elettorale? Le famiglie in odore di mafia potranno condizionare le prossime elezioni regionali?".

La mossa leghista è destinata a lasciare il segno nei rapporti tra Pd e M5s, incrinando ogni ipotesi di alleanza in vista del voto. Perché come sottolinea ancora Cantalamessa “siamo sicuri che la nostra richiesta sarà condivisa con entusiasmo anche dal presidente Morra, che giorni fa su Twitter ha scritto che “le omissioni sono spesso gravi quanto, se non più, delle azioni. Non si va a Cutro per cercare i voti per divenire sindaco di Reggio Emilia”.

In caso di convocazione di Delrio e Bonaccini, vi è la curiosità di sentire le domande “degli altri colleghi, a partire dal Movimento 5 Stelle", ha concluso il deputato della Lega.

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