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Lega in piazza a Roma, Salvini: "Renzi servo sciocco di Bruxelles"

Il leader leghista in piazza a Roma: "Sfido Renzi a casa sua". E annuncia: "Oggi lanciamo un percorso, parliamo a tutti"

Lega in piazza a Roma, Salvini: "Renzi servo sciocco di Bruxelles"

"È la sfida a Renzi in casa sua. Renzi ha scelto i grandi, Confindustria, Autostrade, Marchionne, le società di gioco d’azzardo e Equitalia. Oggi lanciamo la sfida dell’Italia dei piccoli, dei medi, degli artigiani, degli imprenditori e dei produttori. Da Roma parte la sfida per conquistare il Paese". Il segretario della Lega Matteo Salvini scende a Roma, nella centralissima Piazza del Popolo, per ribadire l'opposizione a Matteo Renzi. La prova di forza della Lega, in piazza anche con CasaPound, è destinata a inchiodare il premier e il suo governo a un fallimento che è sotto gli occhi di tutti. "Da questa piazza parte un movimento di resistenza - annuncia - perché alle leggi sbagliate bisogna disobbedire".

"Il problema non è Renzi, lui è una pedina, è il servo sciocco a disposizione di Bruxelles". In una piazza del Popolo gremita, Salvini si è presentato con la maglietta "Io sto con Stacchio, con chi difende il territorio" e ha messo il governo con le spalle al muro: "Questa è una bellissima piazza, che secondo me combatte contro due nemici, il conformismo e la paura". E, nonostante "sfigati e zecche le abbiano provate tutte" per zittire la protesta, l'estrema destra si è stretta attorno al leader leghista per licenziare il premier e chiedere nuove elezioni. Incitato dai cori "Renzi, Renzi vaffanculo", l'euoparlamentare lumbard ha rinfacciato al capo di governo di aver portato alle stelle la pressione fiscale: "Perché ogni volta che dico Renzi dite vaffanculo? Poi si offende e inventa una tassa sul vaffanculo: 3% più iva". I vaffa, però, si sprecano. Se ne becca uno anche l'ex ministro Elsa Fornero.

Insulti a parte, il discorso di Salvini è un vero e proprio manifesto programmatico della destra neo leghista. Il tema forte è la sicurezza: "Cambieremo la legge sull’eccesso di legittima difesa: se entri a casa mia in piedi sai che puoi uscirne steso". Quindi l'appello agli uomini della Marina militare e della Guardia Costiera: "Gli immigrati riportateli a casa, basta sbarchi. Non vi siete arruolati per fare gli aiuti scafisti". Infine, gli sgomberi dei campi rom: "Se vuoi la casa te la compri, basta campare sulle spalle degli italiani". Sono i temi caldi della Lega di lotta. Niente di nuovo. Come non lo sono le proposte di far pagare le tasse alle prostitute e di introdurre l'aliquota secca al 15% (la flat tax). "Il primo ladro che c’è in Italia si chiama Stato - ha tuonato dal palco - il primo strozzino si chiama Stato, Equitalia, Agenzia delle entrate". Sono tutte proposte che Salvini mette sul tavolo perché ha assicurato di voler "parlare con tutti" senza dover per forza ragionare di alleanze, almeno non subito. La porta con Forza Italia, però, ci ha tenuto a far presente che la tiene ben aperta.

Gli antagonisti, i violenti dei centri sociali, i facinorosi del movimento "Mai con Salvini" non sono riusciti a fermare la manifestazione leghista che ha contato almeno 50mila partecipanti. Per tutto il pomeriggio piazza del Popolo è stata coperta da diverse centinaia di bandiere della Lega. Non sono nemmeno mancati i Tricolori, le bandiere "No euro" con il vessillo europeo sbarrato da una croce rossa e le gigantografie dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. La "discesa" sull'Urbe, però, è stata ridimensionata. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha mobilitato 4mila agenti per garantire l'ordine pubblico, ha impedito il corteo dei lumbard confinando Salvini nel solo comizio di piazza del Popolo. Probabilmente il titolare del Viminale non voleva fare il bis con la figuraccia per i disordini degli ultrà del Feyenoord. In compenso ha permesso a centri sociali, no global e antagonisti di sfilare indisturbati per le vie della Capitale. Al grido "Salvini, Roma non ti vuole" è partito da piazza Vittorio, nel quartiere dell’Esquilino, il corteo dei movimenti "Mai con Salvini" che ha attraversato il centro storico fino ad arrivare a Campo de' Fiori: "Roma è antifascista".

I sondaggi, però, dicono un'altra verità.

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