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La Lega sfida i 5s: che fate al governo?

«Perché non lasciano, visto che la Tav si farà?». La replica: «Fate i bulli coi voti di Fi e Pd»

La Lega sfida i 5s: che fate al governo?

La Tav si farà. E se ai 5 Stelle non sta bene «possono dimettersi, nessuno li obbliga». L'attacco della Lega al Movimento arriva al culmine della tensione sull'alta velocità Torino Lione. Una crepa per l'equilibrio di governo che si allarga ogni giorno di più dopo il via libera ufficiale all'opera da parte del premier Giuseppe Conte.

Dopo la mossa di Luigi Di Maio, che per rispondere all'ondata di rabbia e delusione degli attivisti mira a canalizzare il malcontento in una mozione parlamentare contro il «regalo a Macron», ieri di prima mattina il Blog delle stelle ha pubblicato il post «Il Tav è antistorico e non conviene: ecco perché». Una sintesi di tutta la storica ostilità grillina per un'infrastruttura invece fortemente voluta dalla Lega: è «inutile, antistorica, dannosa, che sarà pronta nel 2035, quando il futuro l'avrà già riposta nell'angolino dell'inservibilità e dell'inefficacia, è un mistero per tutti noi». E scrive, ancora, il blog: «Battaglieremo finché ne avremo la possibilità, con la consapevolezza che già oggi esiste l'Hyperloop, un supertreno che raggiunge i 1.223 km/h viaggiando in un tubo interrato o appoggiato su piloni, senza quindi consumare suolo». Infine, all'indomani delle tensioni e delle proteste in Val di Susa, chiosa così: «Restiamo orgogliosamente No Tav. Non possiamo accettare che miliardi di euro di soldi degli italiani siano sperperati per un'opera che non serve a nulla, non possiamo non opporci con tutte le nostre forze». Ormai solo in Parlamento, in quella che appare una battaglia disperata del M5s per salvare la propria storia No Tav.

Comunque troppo per il Carroccio. I capigruppo leghisti Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo (nella foto) decidono di attaccare i colleghi di governo con una nota congiunta: «Se per i 5Stelle la Tav è un delitto, uno spreco, un crimine, un regalo a Macron e al partito del cemento, che ci stanno a fare in un governo che la realizzerà? Se vogliono possono dimettersi, nessuno li obbliga». Di certo non ci sarà alcun passo indietro dopo il via libera di Conte. Piuttosto sarà crisi. Per l'opposizione, che parla di bullismo della Lega, la crisi è già aperta: «Ormai siamo agli sberleffi: la Lega che irride i 5 Stelle e li esorta ad aprire, per un minimo di coerenza, la crisi di governo sulla Tav, sembra proprio l'ultimo atto di un pessimo spettacolo», dice Anna Maria Bernini, presidente dei senatori azzurri. E la capogruppo di Fi alla Camera Mariastella Gelmini, su Twitter: «È che hanno usato Super Attak e non riescono a staccarsi dalle poltrone. Però la domanda si può fare anche alla Lega: mica ve l'ha ordinato il medico di stare insieme...».

I 5s replicano a stretto giro agli alleati: «Così è fin troppo facile, dalla Lega fanno i bulli sulla Tav coprendosi dietro ai numeri di Pd e Berlusconi. Se ogni forza politica votasse per sé passerebbe la mozione M5s. Solo votando insieme Lega e Pd o Lega e Forza Italia passerebbe la loro mozione. Lo dicano ai cittadini, dicano che dopo il famoso patto della crostata ora se n'è siglato un altro di patto, quello del cemento, da parte di tutti i partiti italiani, per regalare 2 miliardi di euro delle tasse degli italiani alla Francia di Macron. Non a caso anche +Europa spalleggia i leghisti, forse gli devono un favore dopo aver regalato milioni di euro a Radio Soros?».

Per il Pd l'ennesima lite è la certificazione del fatto che «il governo non c'è più.

Cade sullo sviluppo del Paese».

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