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La Lega tenta il contropiede: Conte ci prende per il c...

Salvini attiva la propaganda del Viminale e attacca pure il premier. Ma la spina russa scatena il fuoco M5s

La Lega tenta il contropiede: Conte ci prende per il c...

La miglior difesa è l'attacco. E Salvini lo sa bene. Così, nel giorno in cui è costretto fin dalle prime ore della mattina a schivare la fitta grandinata di accuse sui presunti rubli di Mosca, il leader della Lega decide di affondare colpi uno dopo l'altro. A 360 gradi, da Conte a Di Maio passando per Fico. Nel tentativo, evidente, di cambiare la narrazione di una giornata che per il Carroccio si annuncia difficile. Basta dare una letta veloce alle prime pagine dei quotidiani, infatti, per capire che la notizia della presunta trattativa della Lega per chiedere milioni di finanziamento occulto a Mosca è destinata a tenere banco tutto il giorno.

D'altra parte, l'assedio è di quelli che fanno paura. E il timore che oltreconfine ci sia una «manina» che ha fatto girare l'audio di Gianluca Savoini per mandare un segnale a Salvini è concreto. «Difficilmente queste cose escono per sbaglio», fa notare chi nella Lega ha avuto occasione di parlare con il vicepremier. Che, non a caso, è convinto che l'ipotesi del «pizzino» sia la più accreditata. Così, mentre il Pd chiede l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta e la procura di Milano apre un fascicolo per «corruzione internazionale» e indaga Savoini, per la prima volta dopo la batosta elettorale del 26 maggio il M5s decide di cambiare spartito. E da alleato di governo docile e genuflesso si riscopre partito dalla schiena dritta. E dice «sì» alla Commissione d'inchiesta proposta dal Pd. Ma dovrà occuparsi dei finanziamenti «di tutti i partiti», ci tengono a precisare dal M5s. Giusto per evitare di lasciare le impronte digitali su quello che è con ogni evidenza una coltellata alla schiena dell'alleato di governo.

È in questo clima che - tra Palazzo Chigi e il Senato - si colloca una giornata di guerriglia permanente. Il nervosismo di Salvini lo si coglie dalla raffica di comunicati che arrivano dal Viminale su qualunque tema possibile, dalla busta con proiettile ricevuta dal ministro al blitz contro la mafia nigeriana a Palermo, passando per lo smantellamento di un insediamento abusivo nel Foggiano, fino all'appello per l'adozione di 117 cani del Cara di Mineo. Una macchina da comunicazione inarrestabile. Con Salvini che in mattinata litiga furiosamente con Conte durante il vertice di governo sulle Autonomie. Bloccate da Di Maio e dunque anche dal premier. «Una presa per il culo, così non si va avanti», sbotta il leader della Lega prima di accusare Conte di «boicottare» la Lega e fare «il gioco del M5s». Finisce con un nulla di fatto e l'atteso accordo sull'autonomia differenziata che viene rinviato sine die. Ma non è finita, perché anche sul decreto sicurezza bis è guerra. Apre le danze Salvini che accusa Fico di «bloccare incredibilmente» alcuni emendamenti al decreto che favoriscono le forze dell'ordine: «Solo distrazione o tifi per l'antipolizia?».

A stretto giro la replica del presidente della Camera: «Spiace che Salvini faccia confusione su come funzionano le Camere. Gli emendamenti sono vagliati dalle commissioni competenti, non dalla presidenza». Finisce con la commissione Affari costituzionali di Montecitorio che si aggiorna ad oggi perché, spiega il capogruppo leghista Igor Iezzi, «non c'è accordo». Anzi, «c'è un problema politico» attacca di nuovo Salvini. Che proprio ieri in Senato ha deciso di partecipare alla votazione sul taglio del numero dei parlamentari dai banchi della Lega, guardandosi bene dal sedersi vicino a Di Maio nei posti riservati al governo. Ma che sia il segnale di uno show down in vista, ormai, non lo crede più nessuno.

A meno che il «pizzino» sui rubli da Mosca non abbia modificato il quadro. Di certo, invece, c'è che Giorgetti sarebbe sempre più in uscita. Dalla Lega, infatti, confermano la sua candidatura come Commissario Ue.

D'altra parte, che non sopportasse più di starsene nella trincea di Palazzo Chigi non è un mistero per nessuno.

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