Politica

Legge elettorale, 210 emendamenti al voto. Ma spuntano le prime tensioni

Sono stati presentati 210 emendamenti alla legge elettorale, mentre gli ex grillini di Alternativa Libera chiederanno lo scrutinio segreto per favorire il dissenso

Legge elettorale, 210 emendamenti al voto. Ma spuntano le prime tensioni

Sono circa 210 gli emendamenti presentati alla legge elettorale, che dovranno essere votati dall'Aula della Camera.

Più di 30, secondo quanto viene riferito, sono stati presentati da Mdp e dal Pd, il Movimento Cinquestelle ne ha presentati 15, mentre 20 sono di Alternativa popolare, 16 di Ala e 15 da Civici e innovatori. Le votazioni in Aula inizieranno a partire dalle 13.30 dopo che l'assemblea di Montecitorio si sarà espressa con un voto sulle tre pregiudiziali presentate da Mdp, centristi e Ap.

Tensioni tra i gruppi

Rinviata a dopo il voto sulle pregiudiziali alla legge elettorale, la riunione del Comitato dei 9 che si sarebbe dovuta tenere alle 12. Lo slittamento, secondo quanto si apprende, sarebbe nato a causa di tensioni tra i gruppi parlamentari. Nonostante l'accordo a 4, siglato in commissione Affari Costituzionali tra Pd, FI, M5S e Lega, ci sarebbero ancora dei nodi da risolvere.

I 4 contraenti del patto sulla legge elettorale non avrebbero trovato un accordo su quali emendamenti presentare nell'aula di Montecitorio. Tra gli emendamenti, ad esempio, restano sul tavolo quelli dei 5 Stelle sul voto disgiunto e sulle preferenze. Da ricordare che il parere agli emendamenti li deve dare il relatore della legge elettorale, Emanuele Fiano.

Il dissenso dei fuoriusciti dal M5S

"Per la prima volta in vita sua il Movimento Cinquestelle ha fatto un accordo politico con il Partito Democratico di Renzi, Forza Italia e con la Lega, e il risultato è una legge elettorale che va contro a tutte le promesse fatte da Beppe Grillo agli italiani dal 2007 - hanno commentato i deputati di Alternativa Libera, Massimo Artini, Marco Baldassarre, Eleonora Bechis, Samuele Segoni e Tancredi Turco - Il Movimento è nato intorno a una proposta di legge chiamata Parlamento Pulito, i cui principi cardine erano: divieto di candidatura per i parlamentari condannati con sentenze non definitive, limite di due mandati per gli eletti e introduzione delle preferenze".

"Tale proposta fu sottoscritta da 350.000 italiani, mentre la base dell'accordo porcata fatto da Di Maio e soci con Pd e Forza Italia è stato votato sul sito di Grillo da 27.000 persone, cioè meno dell'8% di quanti firmarono per Parlamento Pulito nel 2007", rincarano gli ex grillini, ricordando che "da oggi i nostri ex colleghi del 5 stelle non potranno più usare l'onestà come un vessillo, visto che con l'accordo stretto con Renzi, Berlusconi e Salvini sulla legge elettorale, hanno abdicato all'idea di avere un Parlamento senza condannati e senza nominati".

"Dopo le espulsioni, la creazione del direttorio, la scomparsa dello streaming e l'annullamento delle votazioni per la scelta del candidato sindaco a Genova, oggi il Movimento ha terminato la sua metamorfosi in qualcosa che è una summa dei peggiori vizi di tutti gli altri partiti.

Ma visto che si tratta di un accordo stretto da pochi fedelissimi di Casaleggio con gli altri partiti e non condiviso da buona parte dei parlamentari 5 stelle, noi - hanno anticipato i parlamentari - chiederemo che in aula si voti la legge elettorale a scrutinio segreto, per consentire a quanti sono in disaccordo ma temono le rappresaglie, di esprimere liberamente il proprio convincimento".

Commenti