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"Legge elettorale entro il 7 luglio". Ecco l'accordo FI-Pd

L'accordo dopo l'incontro tra i capigruppo dem e azzurri. Brunetta: "Si può andare alle elezioni anche il 24 settembre"

"Legge elettorale entro il 7 luglio". Ecco l'accordo FI-Pd

"Durante l'incontro tra il Partito democratico e Forza Italia in merito alla riforma della legge elettorale, i capigruppo Dem e azzurri, Rosato, Zanda, Brunetta e Romani, hanno concordato - certifica una nota del gruppo FI alla Camera - un calendario dei lavori per le prossime settimane". Dunque "domani, mercoledì 31 maggio, verrà presentato in commissione Affari costituzionali a Montecitorio il maxiemendamento Fiano al testo base; giovedì 1 giugno inizieranno le votazioni in Commissione; il nuovo testo base arriverà in Aula alla Camera lunedì 5 giugno, e qui verrà approvato nel più breve tempo possibile; il testo licenziato dalla Camera arriverà al Senato, dove la nuova legge elettorale verrà approvata in modo definitivo entro la prima settimana di luglio".

"Con i colleghi del Partito democratico si è parlato della data della Camera. Andare in Aula il 5 e approvare la legge nei tempi previsti dal dibattito parlamentare, per poi passare al Senato e anche lì approvarla nel più breve tempo possibile", auspicabilmente "entro la prima settimana di luglio", ha dichiarato Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, dopo l'incontro col Pd sulla legge elettorale. "Per quanto ci riguarda, si può andare alle elezioni anche il 24 settembre", ha concluso il parlamentare azzurro.

La legge elettorale "si vota nella prima settimana di luglio". Lo ha detto Matteo Renzi nel corso della direzione del partito. E poi ha aggiunto: "C'è una significativa convergenza, di Forza Italia, del M5S, di Sinistra Italiana, fino alla Lega per avere un sistema mutuato dall'esperienza tedesca. Il punto qualificante è che il sistema proporzionale ha il 5 per cento, elemento inamovibile del sistema tedesco", ha aggiunto Renzi ripetendo per tre volte che lo sbarramento al 5 per cento è "un elemento inamovibile". L'altro elemento cardine è il nome scritto sulla scheda, ha aggiunto Renzi. Che però sull'accordo Pd-FI ha dichiarato: "Siamo contenti di questa legge elettorale? No. Non è la nostra legge elettorale".

E ancora: "Il veto di un piccolo partito non può costituire un blocco" rispetto a un riforma di sistema, "se uno non capisce questo, non c'è nessuna polemica da fare ma solo si deve prendere atto che noi siamo da un'altra parte: no al veto dei piccoli partiti, sì al diritto di voto dei cittadini".

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