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Il leghista della mozione anti aborto: "I gay? Sono una sciagura"

A Verona Zelger ha promosso la mozione contro l'aborto: "La pillola abortiva va messa fuori commercio". E sull'omosessualità: "È un disturbo della personalità"

Il leghista della mozione anti aborto: "I gay? Sono una sciagura"

"L'aborto è un abominevole delitto". "Gli omosessuali? Una sciagura per la riproduzione e la conservazione della specie. Il sesso gay porta malattie di tutti i tipi, fa male". Sono alcune delle frasi pronunciate da Alberto Zelger, il consigliere comunale della Lega che a Verona ha promosso la mozione contro l'aborto che ha acceso un vivace dibattito anche a livello nazionale. "L'omosessualità - ha spiegato oggi - è un disturbo della personalità".

Giovedì notte, dopo un lungo dibattito segnato da forti proteste delle associazioni femministe (guarda la gallery), il Consiglio comunale di Verona ha approvato, con 21 voti favorevoli e sei contrari, la mozione che, in occasione del 40° anniversario dell'entrata in vigore della legge 194, impegna il sindaco Federico Sboarina e la Giunta a sostenere iniziative per la prevenzione dell'aborto con "l'inserimento nel prossimo assestamento di bilancio di un congruo finanziamento ad associazioni e progetti che operano nel territorio del Comune di Verona", a proclamare ufficialmente Verona "città a favore della vita" e a promuovere "Culla segreta", un progetto regionale che permette a una donna di partorire restando anonima e di non riconoscere il neonato alla nascita. Oggi, ai microfoni della Zanzara su Radio 24, il leghista Zelger ha spiegato che "l'aborto non è un diritto", ma "un abominevole delitto". "Il mio esempio è la Russia di Putin dove gli aborti sono scesi da quattro milioni l'anno a due con sussidi alla maternità. Fosse per me - ha, poi, spiegato - la legge sull'aborto, la legge 194, non dovrebbe esistere".

Ai microfoni di Radio 24 Zegler ha detto apertamente di essere contrario all'aborto, del tutto in linea con la posizione del ministro alla Famiglia Lorenzo Fontana. "Significa uccidere un bambino nella pancia della mamma - argomenta - come diceva Madre Teresa di Calcutta fino a quando una madre potrà uccidere un bambino nella sua pancia non ci potrà essere la pace nel mondo. Ed è osannata da tutti, anche dai laicisti". "Chi lo vuole fare - continua l'esponente del Carroccio - deve essere aiutato a non farlo, o con i soldi o con l'adozione in anonimato. Soprattutto in un periodo in cui i bambini non nascono". Secondo Zelger, di fronte a due diritti, quello del bambino a nascere e quello della donna a decidere, il secondo non può scavalcare il primo. "Il bambino deve nascere - spiega - il bambino, una volta concepito, va fatto nascere, bisogna fare in modo che accada. Se uno vuole farlo è sua responsabilità, se uno vuole buttarsi nel fiume lo faccia. Chi uccide il bambino uccide se stesso".

Zelger no nasconde, poi, di essere contario anche alla pillola abortiva.

"Andrebbe messa fuori commercio - conclude - bisogna toglierla dal mercato".

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