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Asia Bibi è una vera perseguitata: accogliamola in Italia

Asia Bibi è una vera perseguitata: accogliamola in Italia

Non illudiamoci. Asia Bibi non è ancora salva. Una volta fuori dalla galera, dove ha trascorso gli ultimi 9 anni, non sarà una donna libera. Sarà soltanto un cadavere che cammina. Non potrà gioire e godersi l'amore di suo marito e l'affetto dei due figli finalmente ritrovati. Potrà soltanto attendere l'arrivo dei propri carnefici. Gli stessi che il 4 gennaio 2011 fecero fuori il governatore del Punjab Salmaan Taseer colpevole di essersi opposto alla legge sulla blasfemia e alla messa sotto processo di Asia Bibi. Gli stessi che, neanche due mesi dopo, il 2 marzo 2011, crivellarono di colpi Shahbaz Bhatti, il ministro degli Affari delle Minoranze colpevole di essersi battuto per difendere dalla persecuzione i propri correligionari cristiani. La vera ineludibile sentenza di morte è già stata pronunciata dai vertici del partito integralista Tehreek-e-Pakistan Labbaik e da numerose autorità islamiche convinte che solo Maometto possa perdonare un blasfema. Quella condanna a morte viene quotidianamente ripetuta e rilanciata dalle migliaia di fedeli islamisti che, fedeli alle indicazioni dei loro leader, scendono in piazza inneggiando non solo all'uccisione di Bibi, ma anche dei giudici colpevoli di averla assolta e degli avvocati responsabili della sua difesa. Da quella barbarie non c'è scampo. Statene sicuri le istituzioni e il governo pakistano infiltrati dal fanatismo islamista non potranno, né oseranno, muovere un dito per salvarla. Se vogliamo che quest'eroina cristiana sopravviva all'inciviltà e alla crudeltà dobbiamo sottrarla alla cultura dell'odio che la circonda. Dal 2014 ad oggi l'Italia ha accolto 700mila rifugiati. Gran parte di loro non avevano né i titoli, né le sembianze di perseguitati. Ora è tempo che si muova in fretta e con decisione sullo scenario internazionale per salvare questa martire vivente e la sua famiglia facendoli arrivare al più presto nel nostro paese.

Perché la vita di Bibi, simbolo luminoso della cristianità perseguitata, vale almeno quanto le migliaia di ignobili e finti perseguitati trasformatisi, una volta arrivati qui, in sostenitori di quello stesso Islam barbaro e farneticante pronto, in queste ore, ad inneggiare alla sua morte.

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