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L'ennesima "coppa" di un vincente. Esultano Marina e Pier Silvio: "Bravo"

Dall'impresa delle tv all'epopea del Milan e il colpo col Monza Calcio

L'ennesima "coppa" di un vincente. Esultano Marina e Pier Silvio: "Bravo"

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Nell'Olimpo berlusconiano sedeva quasi alla destra di Silvio. Secondo, forse, solo a Fedele Confalonieri. Ora eredita il seggio che fu di Berlusconi: sulla carta una vittoria facile, in realtà una sfida infida sul terreno scivolosissimo dell'astensionismo, sul piano simbolico un successo che vale un jolly. Una sconfitta avrebbe accompagnato tutta un'epoca ai titoli di coda, invece Adriano Galliani alza un'altra coppa, dopo i ventinove trofei conquistati con il Milan, e proietta Forza Italia, pur con tutte le sue fragilità, in un presente inedito.

Il calcio e le tv, la biografia di Adriano Galliani vale almeno due capitoli di quella del leader scomparso questa estate. Il loro primo incontro avviene in un nebbioso 1 novembre 1979 a Villa San Martino. Galliani, classe 1944, è un imprenditore brianzolo, titolare della Elettronica Industriale. Quel giorno è appena sbarcato dal Giappone, deve ancora smaltire il fuso, ma Berlusconi non perde tempo. «Mi fece accomodare e mi chiese, senza tanti preliminari, se ero in grado di costruirgli una rete di trasmettitori e ripetitori per tre canali nazionali».

Una sfida impervia, ma il Cavaliere ha fatto i suoi calcoli. «Secondo il suo ragionamento, visto che la Rai aveva tre canali e lui voleva competere con la Rai, per poter fare davvero concorrenza le dimensioni dovevano essere uguali. Dissi a Berlusconi che potevo farlo e allora lui mi disse immediatamente che voleva comprare il 50 per cento della mia società, Elettronica Industriale».

La scintilla è scoccata: «Chiese a me di fare il prezzo Lo guardai per un minuto e dissi la cifra: un miliardo. Bene, fece lui e fu tutto». Nel giro di qualche anno la tv italiana sarà rivoluzionata.

Poi c'è l'epopea del calcio, con una bacheca stracolma: 8 scudetti e 5 champions. La decisione fatale arriva a Natale 1985: «Prendemmo il jet privato da St. Moritz a Milano, noi tre, io, lui e Confalonieri». Il Cavaliere tace per tutto il viaggio, poi mentre l'aereo sta scendendo comunica la sua scelta: «Andiamo a prendere il Milan». È l'incipit di un ventennio strepitoso. E Galliani è sempre lì, a gestire una collana di trionfi.

Ma non c'è solo quello. Negli ultimi anni, ceduto il Milan, l'intramontabile duo gioca un'altra partita, questa volta con il Monza. Il miracolo, fatte le debite proporzioni, si realizza ancora una volta: la squadra centra una storica promozione in serie A e poi disputa un ottimo torneo, al di sopra delle aspettative. Ora Galliani torna in Senato, dove era già stato nella scorsa legislatura. E i fratelli Berlusconi lo celebrano. «Bravo Adriano», si complimenta Pier Silvio. «Sono davvero molto contenta per l'elezione di Adriano Galliani, amico fraterno di mio padre - è il messaggio di Marina - Insieme, sono riusciti nell'impresa di portare il Monza Calcio in serie A dopo 110 anni. La sua elezione testimonia il grande affetto dei brianzoli nei confronti del mio papà».

È la nostalgia che va verso il futuro.

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