Elezioni Regionali 2020

L'esultanza di Fdi che avanza al Nord e al Sud. Meloni: "Nella coalizione cresciamo solo noi"

La leader soddisfatta: «Premiata la coerenza». E ora punta alle altre regioni

L'esultanza di Fdi che avanza al Nord e al Sud. Meloni: "Nella coalizione cresciamo solo noi"

Il bilancio della tornata elettorale in Emilia Romagna e Calabria lascia un po' di amaro in bocca alla Lega, ma non a Fratelli d'Italia, unico partito a crescere e di molto e a esultare. A pagare è stato l'impegno.

Nella sede di via della Scrofa questo è il messaggio che circola, tra grandi sorrisi e voglia di fare di più. In Emilia Fdi ha infatti ottenuto un 8,6% di tutto rispetto, in Calabria un 10,8 che lo inserisce tra i big della competizione politica. L'impegno di Giorgia Meloni e la coerenza dei suoi uomini pagano e annullano anche le polemiche di qualche aspirante consigliere deluso dalla mancata elezione e che minaccia di uscire da Fdi. A quanto pare i malumori derivano dalle aspettative forse troppo ambiziose di entrare in consiglio regionale. Ma sono cose che succedono a ogni tornata elettorale, fanno sapere da FdI.

«Alla fine il vero vincitore, sul piano dei partiti, di queste elezioni regionali - ha detto la Meloni - è Fratelli d'Italia. Fdi è l'unico partito che cresce sia in Emilia Romagna che in Calabria, il partito che cresce di più e l'unico partito che cresce nel centrodestra. La nostra coerenza e la nostra correttezza sono stati premiati». Ha quindi proseguito: «Fino a qualche anno fa sarebbe stata impensabile per il centrodestra anche solo l'idea di poter essere in partita in Emilia Romagna. Aver tenuto tutti con il fiato sospeso fino alle tre del mattino in attesa dei risultati vuol dire che i tempi sono cambiati: è finita un'epoca. Non ci sono più territori inespugnabili e con proposte serie e credibili, con un grande lavoro, si può vincere ovunque». Per questo, ha specificato, «siamo già al lavoro per le prossime regioni che andranno al voto, a partire da quelle nelle quali Fdi esprimerà i propri candidati presidenti, quindi la Puglia con Raffaele Fitto e le Marche con Francesco Acquaroli, forti anche di una maggiore centralità che oggi ha Fratelli d'Italia». Ma si pensa anche alla Toscana, dove la Meloni punta, assieme agli alleati, a un nome di tutto rispetto.

L'onorevole di Fdi Giovanni Donzelli è della stessa idea e al Giornale spiega: «Siamo l'unico partito a crescere anche più del Pd. Ecco perché questo è il momento di sostenere la coalizione di centrodestra che governa bene in molte regioni e che può farcela in altre».

Sulla sconfitta in Emilia Romagna Donzelli è tutt'altro che drastico: «Era difficile vincere una partita come quella, ma in cui abbiamo messo molto impegno. E ancor più si sono impegnati Matteo Salvini e Lucia Borgonzoni. Ci abbiamo sperato, creduto, ma sapevamo che era una sfida molto ostica in territori dove la sinistra ha una rete di potere ben diffuso e ci vuole davvero tanto impegno per smantellarla. Prima o poi, è questione di tempo, si riuscirà anche in Emilia Romagna e in Toscana».

Un commento sul risultato anche dal vicepresidente della Camera Fabio Rampelli: «Il risultato segna il de profundis per il M5s, cioè per il principale partito su cui si regge il governo Conte. Dopo le dimissioni di Di Maio qualcuno dovrebbe spiegarci con quale faccia si possa proseguire la legislatura».

L'obiettivo, quello vero, ora è mandare a casa un esecutivo che sembra di nuovo basarsi sulla prepotenza del Pd.

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