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Lettera accusa il Papa: "È un eretico, basta con Bergoglio"

Teologi elencano le deviazioni di Francesco e lanciano appelli sul web: «Fatelo dimettere»

Lettera accusa il Papa: "È un eretico, basta con Bergoglio"

Molti lo sussurravano, pochi lo dicevano apertamente. Adesso un gruppo di 20 tra teologi, intellettuali ed ecclesiastici cattolici lo hanno messo nero su bianco in una lettera aperta con un appello ai vescovi del mondo perché la firmino: a loro giudizio, papa Francesco è eretico. È un testo lungo 20 pagine, molto articolato e ricco di riferimenti bibliografici, ed elenca una serie di atti e di mancanze che configurerebbero la più pesante accusa che possa essere rivolta a un pontefice: Francesco avrebbe negato una serie di verità pur consapevole che la Chiesa le insegna in quanto rivelate da Dio. I temi di queste deviazioni dottrinali riguardano il matrimonio, i rapporti sessuali, la legge morale, la grazia e il perdono dei peccati. Il nome più noto tra i firmatari è quello di padre Aidan Nichols, domenicano, teologo britannico che vive e studia a Cambridge.

La lettera aperta, ultimata nella settimana di Pasqua, porta una data significativa, il 29 aprile, festa di Santa Caterina da Siena, la compatrona d'Italia (con San Francesco) che fece cambiare idea a un papa convincendo Gregorio XI a tornare a Roma da Avignone. A diffondere il testo è stato un sito internet tradizionalista americano, Lifesitenews.com, con rilanci in francese, spagnolo, olandese, tedesco e italiano. È la stessa macchina mediatica che la scorsa estate diffuse il documento scritto dal nunzio Carlo Maria Viganò che chiedeva le dimissioni del Papa per avere chiuso gli occhi davanti agli scandali di pedofilia nel clero americano.

«Prendiamo questa iniziativa come ultima risorsa per contrastare i danni causati ormai da diversi anni dalle parole e dalle azioni di papa Francesco che hanno generato una delle peggiori crisi nella storia della Chiesa cattolica», si legge nel testo. I firmatari della lettera-appello nel 2016 avevano recapitato ai cardinali e ai patriarchi della Chiesa cattolica orientale una lettera riservata in cui per la prima volta si adombravano accuse di eresia a carico di Bergoglio dopo l'esortazione apostolica Amoris Laetitia. La seconda tappa sarebbe stata la lettera che quello stesso gruppo indirizzò direttamente al papa con una «correzione filiale» che però non accennava ad accuse di eresia: inizialmente riservata, la missiva fu resa pubblica dopo che Francesco non diede risposta.

Quest'ultimo testo è stato subito reso pubblico con gli addebiti espliciti ed è rivolto a tutti i vescovi. Esiste anche una versione che chiunque può sottoscrivere sul portale delle petizioni Change.org: ieri pomeriggio le adesioni sfioravano le 2.500. «Accusiamo papa Francesco di aver dimostrato pubblicamente e pertinacemente, con le sue parole e con le sue azioni, di credere» in una serie di «proposizioni contrarie a verità divinamente rivelate», tutte puntigliosamente elencate. Si va dalla gestione degli scandali di pedofilia fino al recupero dei «dubia» (cioè dubbi) che quattro cardinali sollevarono sempre a proposito della Amoris Laetitia. A Bergoglio, oltre che le deviazioni dottrinali, vengono contestate anche una serie di nomine di alti ecclesiastici fatte per coprire gravi responsabilità: non si tratterebbe di errori da parte del papa, ma di una precisa strategia per deviare la Chiesa lontano dalle bimillenarie verità morali.

Il documento si chiude elencando i passi per mettere in stato d'accusa il pontefice secondo il diritto canonico.

I firmatari chiedono che i vescovi cattolici prendano in esame le contestazioni rivolte a Francesco nella lettera-appello: se dovessero trovarle fondate saranno loro - i vescovi stessi - ad ammonire il papa perché abbandoni le sue idee eretiche ed eventualmente, in seguito, a dichiararne la decadenza se Bergoglio persistesse nell'errore.

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