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L'Europa ci stanga: "Senza futuro". E Conte replica: "Stime sbagliate"

L'Ue paragona l'Italia a Cipro: "Ingranata la retromarcia"

L'Europa ci stanga: "Senza futuro". E Conte replica: "Stime sbagliate"

Roma - Un'Italia senza ambizione che se la gioca con Grecia e Cipro. Un'Italia che innesca la retromarcia (sulle pensioni) senza prospettive adeguate di crescita. L'ultimo rapporto della Commissione europea sul nostro Paese va giù pesante. Tanto pesante che, una volta diffuso, ha fatto lievitare lo spread a 264 punti (ieri era a 259). A parlare sono il solito Pierre Moscovici (commissario per gli Affari economici) e il lettone Valdis Dombrovskis (vicepresidente della Commissione). Entrambi puntano il dito contro la «retromarcia» ingranata dall'esecutivo gialloverde. La «quota 100», per esempio, è un evidente passo indietro rispetto alle precedenti riforme. E sono i numeri a dirlo. Secondo i vertici di Bruxelles le nuove misure che hanno introdotto la possibilità del pensionamento anticipato fanno tornare indietro rispetto alle precedenti riforme ma soprattutto faranno aumentare la spesa pensionistica e, si teme, anche il debito futuro. Lo studio della Commissione parla di un rapporto tra debito e Pil salito al 131,7 per cento nel 2018 e in ulteriore crescita nell'anno in corso. E questo, spiegano i due membri della Commissione europea, è dovuto principalmente alle «deboli prospettive macroeconomiche» e al «mancato raggiungimento degli obiettivi di privatizzazione» e in buona sostanza al «peggioramento dell'equilibrio primario». Nel complesso il deficit dell'Italia è stato stimato all'1,8% del Pil.

Il nostro è in assoluto il Paese dell'Unione Europea che presenta «l'ambiente più ostile agli investitori». Alcuni settori come quello che regola i rapporti con la pubblica amministrazione e quello che regola la concorrenza sono tra i fattori che maggiormente frenano il sistema Paese. Grande risalto, poi, danno i vertici di Bruxelles alla questione del reddito di cittadinanza. È ancora tutto da dimostrare, sostiene la Commissione, che sia uno strumento sostenibile. La replica del premier parte proprio da qui. «Intendiamo promuovere la crescita ma anche l'equità sociale - spiega Giuseppe Conte -, valori altrettanto importanti della crescita del Pil.

Il rapporto Ue contiene poi stime di crescita che, a mio avviso, sottovalutano l'impatto delle misure varate e che avranno effetti nei mesi a venire».

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