Politica

L'ex eurodeputato in mimetica s'incatena per salvare i marò

Pacta sunt servanda e l'ex europarlamentare della Lega Claudio Morganti ( nella foto ) oggi «Io Cambio», è arrivato a Viareggio vestito in mimetica e incatenandosi ad un furgone per sensibilizzare i cittadini sul caso marò. Lo stesso a Firenze, Roma e poi Napoli. L'idea di Morganti nasce dal fatto di recuperare la dignità che la politica ha fatto perdere al nostro Paese con questa paradossale vicenda internazionale: «La vicenda dei marò detenuti in India ha creato indignazione in Italia e ha ridicolizzato il Paese nei confronti della comunità internazionale. Dietro questa grottesca vicenda c'è solo incapacità o ci sono scenari che non ci sono dati conoscere?».

La sfortuna di chiamarsi Salvatore Renna. L'operaio napoletano è morto tragicamente a 41 anni sabato scorso, cadendo da una impalcatura nel cantiere dove erano in corso i lavori per la stazione metro di Piazza Municipio a Napoli, a pochi metri dall'ufficio del sindaco Luigi de Magistris. Una dedizione al lavoro per il quale non riceverà alcun riconoscimento, forse perché Renna non ha le credenziali giuste. L'ex magistrato non ha ritenuto di andare a trovare a casa la vedova per fare le condoglianze alla famiglia. Forse perché Salvatore Renna non si chiamava Ciro Esposito, morto per la violenza nel calcio durante gli scontri tra tifosi di Roma e Napoli. E neanche Davide Bifolco, ucciso per non essersi fermato all'alt dei carabinieri, mentre si trovava in moto con un latitante e un pregiudicato. De Magistris per loro si è scomodato: è uscito dal suo ufficio per andare a visitare le famiglie e per consegnare loro una medaglia d'oro, a lui solo un messaggio di cordoglio. Eppure l'operaio lavorava proprio sotto le finestre di Giggino. Ma una morte così non smuove né taccuini né telecamere. E nemmeno la finta opposizione.

Se il governatore non va da Forza Italia, Forza Italia va dal governatore. Ieri sera durante la trasmissione Balon su Quartarete, una tv privata del Nord Italia, mentre i lavoratori del gruppo grafico «Satiz», duecento dipendenti senza stipendio da aprile, stavano raccontando la loro grave situazione lavorativa e l'amarezza per la mancata convocazione da parte della giunta regionale e dopo l'insuccesso di riuscire a parlare col presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita a Torino, l'ex sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino (Forza Italia) presente in studio ha impugnato il suo telefonino e ha chiamato in diretta il segretario del presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ( nella foto ) sollecitando un incontro con i lavoratori. Il segretario del presidente ha dimostrato disponibilità fornendo la mail di Chiamparino per la richiesta formale dell'incontro. La conduttrice ha detto a Giachino: «Ma lei non è di Forza Italia?». Giachino: «I problemi del lavoro vengono prima degli interessi di partito». Un bell'esempio di collaborazione.

«Il Comune finanzia il Pd col parco per le feste dell'Unità», E Forza Italia va in Procura. Il Comune di Bologna, tramite l'affidamento del Parco nord dove si tengono le feste dell'Unità, avrebbe dato soldi al Pd, dicono gli azzurri. Il dito è puntato contro il sindaco Virginio Merola (Pd), reo di «aver illegittimamente finanziato il Pd» concedendo il Parco. A presentare un esposto in Procura e alla Corte dei conti è il consigliere Michele Facci. La vicenda dell'area di 238.783 metri quadri inizia nel 1998, con una concessione per 12 anni al Pds di Bologna, alla società ad hoc «Made in Bo» e ad associazioni varie. Nel 2010 il Comune concede una proroga fino al 2011 e poi al 2012, rinnovando la concessione alla «Made in Bo», nel frattempo subentrata agli impegni economici del Pds. Da quel momento, sostiene Facci, «è in essere un'occupazione senza titolo». Il capogruppo Pd Francesco Critelli parla di «affermazioni gravissime, di cui Facci si assume la piena responsabilità». Sarà, ma dopo il caos sulle primarie regionali è un'altra grana in casa Pd.

Se non ha trascorso la notte per strada, l'ex sindaco di Bari, Michele Emiliano, lo deve solo all'intervento del soccorso stradale. A raccontarlo è stato lo stesso esponente del Pd, che su Twitter ha postato un selfie dove si vedono anche i suoi compagni di sventura ( nella foto ): «Sono le 2 di notte - scrive l'ex sindaco - e il carro attrezzi ci sta riportando a Bari dopo che l'auto ci ha lasciato sulla SS 379 a Ostuni». Non potevano mancare gli sfottò dei follower : «Ma che auto hai che ti lascia sempre a piedi? Non sarà ora di cambiarla?», domanda il primo, mentre il secondo gli dà lo stesso consiglio ma allo scopo di «far girare l'economia».

Ed Emiliano, per niente scoraggiato, conferma che in effetti la sua auto un po' datata lo è davvero: «È vecchissima - afferma - ha già fatto 350mila chilometri».

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