Cronaca giudiziaria

Via libera all'estradizione del padre di Saman

Il giudice ha respinto la richiesta di rilascio su cauzione. L'ultima parola al governo

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Potrebbe esserci presto anche il padre di Saman, Shabbar Abbas, sul banco degli imputati del processo per la morte della 18enne pakistana uccisa a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, nella notte tra il 30 aprile e l'1 maggio 2021, perché si era rifiutata di accettare un matrimonio combinato.

L'uomo arrestato lo scorso 15 novembre in Pakistan, dove si era rifugiato subito dopo essersi sbarazzato della figlia insieme alla moglie Nazia (ancora latitante), allo zio Danish Hasnain e ai due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhula, finora ha partecipato alle udienze in videoconferenza. Ma ieri, dopo quasi otto mesi di rinvii, il magistrato giudicante della corte distrettuale di Islamabad ha espresso parere favorevole alla sua estradizione.

Anche se adesso manca il parere più importante, quello del governo, non essendoci accordi bilaterali fra Italia e Pakistan, che potrebbe bloccare la decisione. Il giudice ha inoltre respinto l'ulteriore istanza di rilascio su cauzione della difesa. Ora Abbas potrà impugnare il documento alla Alta Corte di Islamabad. Nel frattempo dovrà rimanere a disposizione delle autorità italiane presso il carcere di Adyala per il collegamento in videoconferenza con le udienze in corso in Italia, in attesa della decisione finale da parte del gabinetto del ministro sulla richiesta di estradizione formulata dall'Italia.

Il papà di Saman aveva provato in tutti i modo a fermare la procedura di estradizione, ora che è arrivato il via libera può soltanto sperare che il governo pakistano dia parere negativo. Altrimenti prima o poi dovrà venire in Italia, seduto sul banco degli imputati accanto ai parenti che lo hanno aiutato ad uccidere la figlia perché amava vivere all'occidentale e non voleva piegarsi alle nozze combinate con un cugino. «Quello della Corte pakistana è un parere tecnico, ora vedremo la decisione dello Stato pakistano. Noi speriamo di vedere Shabbar Abbas in Italia prima della sentenza. Riguardo ai tempi è difficile fare pronostici, ma speriamo che la decisione del Pakistan sia a breve perché in Italia il processo è ancora nel vivo», ha commentato l'avvocato Barbara Iannuccelli, legale di parte civile.

Dopo un anno e mezzo di interminabili ricerche a vuoto, è stato grazie allo zio della 18enne, Danish, che gli investigatori sono riusciti a trovare il cadavere sepolto nel terreno di una casolare abbandonato, non lontano dall'abitazione della famiglia Abbas. In una zona ispezionata diverse volte, ma senza esito, perché lo stato dei luoghi del rudere scelto per far sparire ogni traccia della ragazza era stato ripristinato ad opera d'arte. Neppure dal drone gli investigatori avevano notato nulla: la vegetazione era cresciuta sopra in maniera omogenea e non si vedeva il punto della scavo. Invece la povera Saman era stata sepolta proprio lì ed è stata trovata soltanto il 18 novembre del 2022.

Con l'osso del collo fratturato.

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