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Liberi tutti

Forza Italia si slega dal patto sulle riforme. Renzi fa lo spaccone, ma è appeso a sette senatori

Liberi tutti

Siamo al liberi tutti. Fine - almeno ufficialmente - del patto del Nazareno, fine delle alleanze parallele che hanno tenuto in piedi il governo Renzi. Il caso dell'elezione non concordata di Mattarella deflagra quindi a scoppio ritardato, forse perché pareva brutto rovinare i due giorni di festa (elezione e giuramento) del neopresidente. Berlusconi ha deciso: da ieri Forza Italia si ritiene libera dal patto di condivisione delle riforme. Questione di sostanza, di forma, di dignità e di prospettiva politica. Renzi perde così la stampella più preziosa. E anche l'altra, Ncd, sebbene la versione ufficiale di Alfano parli di assoluta fedeltà al governo, scricchiola non poco.

Nonostante tutto ciò, Renzi e la sua corte mostrano sicurezza. Berlusconi rompe il patto? Pazienza, anzi meglio. Alfano se ne va? Ne faremo a meno. Nel mio partito non voteranno compatti le riforme? Peggio per loro. Il Renzi-pensiero è chiaro. Si sente circondato da inutili cretini, ed è convinto di poter fare tutto da solo. C'è di più. Dispensa ordini ad Alfano come fosse lui il segretario dell'Ncd e dà l'impressione di voler comandare pure dentro Forza Italia. In verità Renzi - dicono - è infuriato come un toro. Il premier ha scatenato ieri il suo ventriloquo preferito, la bella principessa Boschi, che ha inondato le agenzie di insulti e minacce contro Forza Italia. La ragazza è apparsa nervosa e stizzita. La mossa di Berlusconi - assolutamente inattesa - è infatti il primo vero stop che subisce caterpillar Renzi da quando si è insediato, nella maniera che sappiamo, a Palazzo Chigi. Sarà anche autosufficiente - come dice - su tutto, ma sta di fatto che senza i voti di Berlusconi ed Alfano le sue riforme non avrebbero mosso un passo in Parlamento.

Renzi quindi mente, ma questo lo si sa da sempre. Ciò non toglie che noi non siamo tra quelli che oggi festeggiano la rottura del patto. Nel metodo delle riforme condivise ci avevamo creduto e oggi continuiamo a sperare che torni praticabile. Perché le alternative sono papocchi o elezioni anticipate in un clima di caos. Forza Italia chiede solo rispetto e lealtà.

Cose che il premier non ha, ma che potrebbe farsi prestare e utilizzarle per il bene del Paese.

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