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Libia, Marina salva i migranti. Ira Salvini, scontro con Trenta

Il vicepremier punge: "Io chiudo i porti e qualcuno raccoglie i migranti". La Difesa: "Nessuna pressione dal nostro ministro"

Libia, Marina salva i migranti. Ira Salvini, scontro con Trenta

Lo scontro tra il ministro degli Interni, Matteo Salvini e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, si riapre. Al centro delle tensioni il salvataggio di almeno 40 migranti da parte della Marina italiana in acque libiche. Adesso i migranti salvati si troverebbero proprio a bordo di una unità della nostra Marina. E così il titolare del Viminale va all'attacco: "Seguo la vicenda di una nave della Marina militare che, in acque libiche, ha raccolto 40 immigrati". Salvini ha già messo in chiaro che non darà l'autorizzazione allo sbarco e che di fatto i porti italiani rimarranno chiusi. A questo punto, senza fare il nome della Trenta, va all'attacco e rincara la dose: "Perché in acque libiche, peraltro pattugliate dalla guardia costiera libica, che ieri in pieno Ramadan, ha soccorso, salvato e riportato indietro più di duecento immigrati?".

Il fronte di scontro dunque si riapre e dopo le scintille dello scorso weekend tra Difesa e Viminale per un tweet poi rimosso dalla Trenta, scatta un braccio di ferro su questi 40 migranti che sarebbero stati tratti in salvo dalla Marina Militare. Il titolare degli Interni non usa giri di parole e manda un messaggio agli alleati di governo: "O si lavora tutti nella stessa direzione - ha spiegato -, oppure non può esserci il ministro dell’Interno che chiude i porti e qualcun altro che raccoglie immigrati. Quindi è vero che bisogna chiarire alcune vicende all’interno del governo". Solo ieri la Guardia costiera libica è intervenuta per soccorrere un barcone in avaria con circa 150 persone a bordo. Per tutta la giorna di ieri si erano susseguiti gli allarmi di Mediterranea e della Mare Jonio e quelli di Alarm Phone Watch. Poi in serata proprio Alarm Phone ha comunicato la chiusura dell'evergenza segnalando l'intervento libico: "La Guardia costiera di Roma ci ha informati che le 150 persone sono state trovate e prese in carico dalla cosiddetta Guardia costiera libica. Non possiamo raggiungere più l'imbarcazione. Dobbiamo presumere che li riportino alla zona di guerra libica". Adesso il caso dei migranti a bordo della nave della Marina potrebbe avere conseguenze anche sugli equilibri nel governo. Inoltre, fonti della Difesa rispondo alle parole di Salvini: "Dal ministro Trenta non è arrivata alcuna indicazione particolare, ma abbiamo massima fiducia nell’operato della nostra Marina Militare e dei nostri uomini e donne in uniforme". È intervenuta anche con una nota la Marina stessa che ha spiegato cosa è successo: "I migranti salvati erano in imminente pericolo di vita". Il salvataggio è avvenuto a circa 75 chilometri dalla costa libica con l'interveto del pattugliatore "Cigala Fulgosi". Secondo quanto riportato dalla Marina la piccola imbarcazione "imbarcava acqua ed era in procinto di affondare. Il pattugliatore, in aderenza alle stringenti normative nazionali ed internazionali è intervenuto salvando i 36 a bordo, tra cui 2 donne e 8 bambini: per loro è attualmente in atto la verifica delle condizioni di salute e delle relative identità, in stretto coordinamento con le competenti autorità nazionali". Infine su questo fronte si è attivato il premier Conte: "In merito alla nave militare che ha raccolto dei migranti a bordo ne ho parlato con i partner europei. Ho avuto già la disponibilità di Malta, Francia e Lussemburgo a prenderne alcuni. Attendo la risposta, ma c’è un’apertura, di Germania, Spagna e Portogallo.

Gli amici europei si sono dimostrati molto solleciti rispetto alle mie richieste, quanto prima risolveremo anche questo caso".

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