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L'identikit dei futuri preti? Il Papa: «Pochi ma buoni»

Appello del Pontefice ai vescovi: «Dovranno essere «sani, equilibrati e capaci di dare la vita per la fede»

L'identikit dei futuri preti? Il Papa: «Pochi ma buoni»

Gli errori del passato non si ripetano. Meglio pochi preti, ma «sani, equilibrati, capaci di dare la vita». Sacerdoti che «non si limitino a “fare“ i preti, ma consci che è la loro vita ad evangelizzare prima ancora delle loro opere». Il Papa non usa mezzi termini e mette in guardia i vescovi a una selezione dei seminaristi accurata e prudente. Il calo delle vocazioni non sia la ragione per accettare qualsiasi seminarista perché il rischio, spesso avvenuto in passato, è di accogliere nuovi preti «senza discernimento», magari «espulsi dai seminari o dalle case religiose». «Oggi abbiamo tanti problemi e in tante diocesi, per questo errore di alcuni vescovi di prendere quelli che vengono a volte espulsi dai seminari o dalle case religiose perché hanno bisogno di preti», ha detto Papa Francesco rivolgendosi ai vescovi in occasione dell'udienza ai partecipanti all'Assemblea Plenaria della Congregazione per il Clero. Un monito lanciato nel pieno della bufera sulla pedofilia, all'indomani dell'arresto dell'ex nunzio a Santo Domingo e della rimozione di un vescovo in Paraguay. «Noi vescovi abbiamo la tentazione di prendere senza discernimento i giovani che si presentano. Questo è un male per la Chiesa», ha ammonito il Papa che invita a «studiare bene il percorso di una vocazione». «Per favore - ha ripetuto Francesco - dobbiamo pensare al bene del popolo di Dio. Il Signore chiama, ma non è sufficiente».

Un intervento che arriva alla vigilia dell'apertura del sinodo sulla famiglia che vedrà riuniti a Roma centinaia e centinaia di vescovi provenienti da tutto il mondo. Questa sera il Papa ha indetto una veglia di preghiera per dare avvio alla grande assise dedicata al tema della famiglia. Domani la messa di apertura e da lunedì l'avvio ufficiale dei lavori. Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario del Sinodo, ha annunciato aperture in tema di famiglia, comunione ai divorziati risposati e unioni di fatto. «Il Papa vuole aprire - ha detto - c'è una porta che finora è stata chiusa e lui vuole che si apra». «Il Sinodo si svolgerà all'insegna della libertà di espressione e in un clima di rispetto per ogni posizione», ha aggiunto il cardinale, invitando dunque a superare le divisioni che nelle ultime settimane hanno animato il dibattito soprattutto in tema di comunione ai divorziati risposati. Si discuterà anche di «unioni tra persone dello stesso sesso», ha assicurato il porporato toscano, senza dimenticare il tema della contraccezione. «Il contesto attuale - ha aggiunto - è diverso da 33 anni fa, quando uscì la Familiaris consortio, l'esortazione apostolica di Giovanni Paolo II. Bisogna tenere conto della storia e calare la dottrina autentica della chiesa nel momento attuale».

In fatto procedurale, il cardinale Baldisseri ha spiegato che il summit dei vescovi di tutto il mondo si concluderà con un «documento finale», detto Relatio Synodi , che verrà consegnato al Papa che, senza porre alcune modifiche, si limiterà a firmare e a rendere pubblico. Una novità dunque, considerato che questo è il primo sinodo straordinario che si sviluppa in due anni. Il documento sarà poi consegnato alle conferenze episcopali mondiali e sarà la base di lavoro per il sinodo ordinario, sempre sulla famiglia, convocato dal Papa per il prossimo anno.

Al sinodo parteciperanno anche 13 coppie di sposi, tra cui una coppia mista, formata da una donna cattolica e un uomo musulmano, ma non ci saranno coppie di divorziati risposati.

«È chiaro che li ascolteremo», ha concluso Baldisseri.

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