Cronache

Il lilla di Armani è di classe e si chiama "mauve"

Re Giorgio ha usato un unico colore per la sua collezione. "Dona soprattutto alle brune con carnagione chiara"

Il lilla di Armani è di classe e si chiama "mauve"

Parigi - Se un uomo ti dice d'indossare un vestito mauve e di pettinarti come Merle Oberon, chiedigli subito cosa sta leggendo perché può essere da Delly a Marcel Proust: un romanzetto sdolcinato oppure una meravigliosa cattedrale di parole. Se te lo dice Armani, credigli e basta: il «maestro» sa sempre quello che fa, perfino quando si complica la vita oltre ogni dire come ha fatto per la collezione Privè della prossima estate in passerella ieri sera a Parigi. «S'intitola Mauve en Mouvement perché ho usato un unico colore e sono riuscito a ricreare l'idea di movimento e fluidità in tutti i capi» dice nel backstage del Palais de Tokyo guardato a vista come tutti i musei parigini. Fa un po' impressione passare davanti ai soldati in assetto di guerra con i cani anti esplosivo che annusano le borsette in coccodrillo delle signore e i piumini foderati in pelo degli uomini. Per fortuna dentro c'è un mondo fatto di lusso, bellezza e qualità, l'alta moda secondo Armani. Il parterre è stellate con personaggi come Charlotte Rampling che dice di esser stata fraintesa sugli Oscar ma di sentirsi divina in Armani. Poi c'è il sindaco Pisapia con la moglie Cinzia Sasso, il premio Oscar Giuseppe Tornatore, Olga Kurilenko, Isabelle Huppert e la rapper Iggy Azalea con un tragico paio di calze nere contenitive sotto ai pantaloni bianchi. Le modelle sfilano su una passerella a onda in plexiglass bianco ottico che riflette, amplifica e dilata questo benedetto colore per cui bisogna usare il nome francese perché «malva» in italiano fa subito pensare alla tisana della sera e non è proprio il caso vista la bellezza dei modelli. I più spettacolari manco a dirlo sono quelli da sera interamente ricoperti da minuscole baguette iridescenti fermate da un punto di Svarowsky oppure delineati da una raggiera di minuscole tessere quadrate in plexiglass nero. Lo stesso materiale tagliato a sottili striscioline rigide poi riunite in minuscoli ventaglietti palpitanti, diventa un intero top sopra alla gonna piena di volant mauve con bordo di paillette nere oppure sulla struttura monospalla che regge l'abito a corolla del gran finale: un capolavoro costruito in assenza di gravità. Alcuni capi hanno un deciso sapore sportivo: i tre sublimi parka di seta ricamata, intarsiata oppure lavorata a rilievo sopra ai calzoni di chiffon con un curioso volant laterale a cresta di drago che lo stilista-imprenditore battezza «pantaloni dinosauro». In alternativa ci sono tanti calzoncini svasati come piccole gonne godet che danzano maliziose sulle gambe scoperte. I tacchi sono bassi, quasi inesistenti, mentre da queste delicate scarpette dalla punta arrotondata spunta un calzino diamantato con le stesse tonalità cangianti del mauve. «Non è un colore facile ammette Armani dona soprattutto alle brune con la carnagione chiara, ma se le bionde non lo vorranno pazienza: alle orientali piacerà da morire. Intanto a me è piaciuto molto il lavoro su una tinta che in genere non appartiene alle donne forti ma che opportunamente rinforzata può dare ottimi risultati». Da qui a parlare dei molti scossoni in corso nel rarefatto mondo della moda francese il passo è breve. Alla domanda su cosa ne pensa dei molti giovani stilisti che hanno mollato (Slimane da Dior e Alber Elbaz da Lanvin) o stanno per mollare (Hedi Slimane da Saint Laurent) delle grandi maison, Re Giorgio lapidario risponde: «Mi spiace per loro». Non ha torto, una volta di più, ma certo fa piacere constatare che in questo calendario dell'alta moda ormai ridotto al lumicino si riescono ancora a scovare nuovi e interessanti talenti creativi. È il caso di Yacine Aouadi, un ragazzo di origini algerine nato e cresciuto a Marsiglia nello stesso quartiere di Zidane.

I suoi 13 capi ispirati dall'idea delle danze d'amore di serpenti e fenicotteri e della bellezza vista ai raggi X sono la cosa più poetica e moderna vista finora a Parigi.

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