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L'isola di "Mediterraneo": 300 abitanti e 900 rifugiati

Invasione record del «set» del celebre film di Salvatores. Ora i residenti hanno paura

L'isola di "Mediterraneo": 300 abitanti e 900 rifugiati

Giugno 1941, febbraio 2016. Ieri teatro di Mediterraneo, capolavoro valso nel 1992 a Gabriele Salvatores il premio Oscar per il miglior film straniero. Oggi approdo di popoli in fuga che la invadono. L'isola di Kastellorizo, in Grecia, ha una popolazione che non arriva a 300 persone, che da alcuni giorni convivono con 900 rifugiati, un terzo donne. Numero finanche spropositato rispetto ai pochissimi poliziotti e addetti comunali. La polizia è allocata nella Caserma dei carabinieri costruita dagli italiani nel 1928, e che fu sede della stazione radio. Chiamata nell'antichità Megisti, nel 1921 fu annessa all'Italia, con ottimi rapporti con gli autoctoni non solo perché gli italiani assicuravano un ombrello di protezione dalla Turchia, ma perché non crearono imposizioni. Kastellorizo è anche la protagonista di «On an Island» il terzo album solista di David Gilmour, voce e chitarra dei Pink Floyd a dimostrazione di un luogo fortemente simbolico.Un Mediterraneo fatto di profumi, sapori, viaggi e oggi anche di tragedie. Settantacinque anni di distanza ideale, attraversati da una pellicola che di fatto ha reso nota al grande pubblico l'isola che si trova a sole due miglia dalla cittadina turca Kas, da dove si imbarcano indisturbati i migranti. Ieri gli isolani guardavano quei soldati italiani, interpretati da Diego Abatantuono & Co. E ne coglievano le profonde diversità rispetto ai duri e crudi tedeschi: umani, disposti ad emozioni ed anche ai piaceri. Certo, forse a tratti approssimativi e con mandolino e pallone nello zaino, ma in fondo brava gente. E comprendendo come per loro, la prostituta Vassilissa, il papàs ortodosso e le mogli dei pescatori, non vi fosse alcun pericolo. Oggi gli isolani di Castellorosso, al pari degli abitanti di Chios, Leros, Lesbo e Kos hanno paura. Ma non del diverso ma di perdere il turismo, l'unica fonte di sopravvivenza, se gli hotspots verranno realizzati lì così come Bruxelles e Berlino hanno deciso. Per restare agli ultimi tre giorni, solo a Mytilini ne sono sbarcati ben 11mila, con l'isola che diede i natali alla poetessa Saffo nel VII secolo a.C. praticamente al collasso. Non ci sono neanche servizi igienici a sufficienza, denunciano sulla stampa greca cittadini affranti, con appena due ambulanze a fare la spola dal porto al nosocomio. «Lo Stato e l'Europa ci hanno abbandonato», dicono con amarezza.

E Kastellorizo si scopre disarmata.

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