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Lista Falciani atto II: spuntano Balestra e i figli di Sergio Leone

L'Espresso pubblica altri nomi di intestatari di conti in Svizzera. Molti di imprenditori, ma anche di stilisti e artisti

Lista Falciani atto II: spuntano Balestra e i figli di Sergio Leone

Lista Falciani, seconda puntata. L' Espresso in edicola oggi pubblica un nuovo elenco di clienti italiani della filiale di Ginevra della Hsbc così come riporta il file «rubato» nel 2008 da Hervé Falciani, consulente informatico dell'istituto, e poi fornito alle autorità fiscali di molti Paesi europei. Si tratta di un elenco vecchio di sette anni che però ancora scotta: perché se è vero che avere un conto in Svizzera non è reato, se si è residenti all'estero oppure se le somme depositate oltralpe sono denunciate al fisco nostrano, certamente quei nomi (sono 7499 in tutto gli italiani) sono in odore - ripetiamo: in odore - di evasione fiscale.

L'Espresso ha deciso di pubblicare soltanto i nomi e le cifre relative a personaggi la cui identità è accertata e a scanso di omonimie e a cui sia stata offerta la possibilità di giustificare il conto elvetico, a prescindere che l'interessato abbia scelto di parlare o si sia avvalso del silenzio. Come ad esempio lo stilista Renato Balestra , a nome del quale risultava nel 2008 un conto di 1,5 milioni di dollari: un suo portavoce ha fatto sapere ai giornalisti del settimanale che sulla vicenda preferisce glissare. Stessa scelta di Carla Sozzani , sorella di Franca, direttrice di Vogue Italia: il saldo attivo sul suo conto Hsbc nel 2008 ammontava a 1,1 milioni di dollari.

La categoria più rappresentata nella lista Falciani è ovviamente quella degli imprenditori, più o meno conosciuti. Come il costruttore Massimo Pessina , un habitué della fuga di capitali, visto che negli ultimi anni è stato segnalato anche come cliente di banche del Liechtenstein e di San Marino. Come Guido Modiano , titolare tra l'altro della Interfil: a lui era riconducibile un maxiconto da 14 milioni di dollari. «Ho fatto lo scudo fiscale nel 2009», ammette. Come Michele Ratti , azionista di riferimento dei supermercati Bennet, che alla Hsbc aveva 26 milioni di dollari dichiarati nei bilanci. Come Maria Concetta Patti e il padre Carmelo, proprietari della Valtur, poi negli anni successivi giunta all'amministrazione controllata. E a proposito di famiglie, ben rappresentata nella lista Falciani è quella dei Manuli , dell'omonima azienda quotata in Borsa. In totale sono 17 i milioni svizzeri dei Manuli, che fanno sapere che è tutto in regola, anche se non spiegano come.

Un capitolo a parte merita la famiglia Agrati, dinastia proprietaria di un'azienda che fabbrica bulloni in Brianza. Nel 2007-08 nella filiale ginevrina della Hsbc c'era un maxiconto intestato all'amministratore delegato Cesare Annibale Agrati (6,8 milioni di dollari) e altri depositi riferibili alla Agrati International, con base a Madeira (che, per inciso, è un paradiso fiscale). Nessuna spiegazione da Monza. Legati alla Agrati ci sono altri conti: uno di Roberto Carlos Abreu de Castro , fiduciario di Agrati International. E uno di Onorato Fiorentini , amministratore delegato della Almeco, a sua volta legata anche a Abreu de Castro. Solo Fiorentini dà spiegazioni: «Tutto in regola», garantisce.

Tanti i manager con i soldi nel cantone. Giancarlo Boschetti , fino al 2003 in Fiat, nel 2007 aveva 182mila euro in Svizzera. Lui spiega di aver successivamente aderito allo «scudo fiscale» facendo rientrare i soldi in Italia. La stessa assicurazione arriva da Franco Ba lsamo , direttore finanziario di Acea, la società di servizi pubblici del Campidoglio, titolare anni fa di un conto con 275mila dollari in Hsbc .

Infine Andrea Leone , figlio del grande regista Sergio: il suo deposito di 2,5 milioni, cointestato con sorelle (Francesca e Raffaella) e mamma (Carla Ranalli) è legato proprio all'eredità del papà: spaghetti western in salsa svizzera.

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