Cronache

Litiga con il padre e lo finisce a coltellate: muratore assiste in diretta all'omicidio

La vittima, ex finanziere, ucciso in casa al culmine di una discussione

Litiga con il padre e lo finisce a coltellate: muratore assiste in diretta all'omicidio

Milano - Al bar di via Barbara Melzi,la gente chiacchiera e fitto per tenere a bada lo sconcerto e non parla volentieri con gli estranei, ma nessuno ha dubbi: la tragedia era nell'aria a casa Campanella, in via Sante Giovannelli 4, a qualche decina di metri di distanza dal locale. Nessuno però pare avrebbe mai pensato a un omicidio. Tuttalpiù, e comunque con mille cautele, a un suicidio. «L'uomo ucciso, il signor Michele, era stato qui a bere il caffè mezz'ora prima di essere ucciso... Non ci credo che sia stato il figlio, non l'avrebbe mai fatto. È un tipo, come dire... Sempre giù di corda»

Trentasette anni, un diploma al Conservatorio e qualche esperienza lavorativa anche recente ma conclusasi in breve tempo Marco Campanella, 36 anni, passa per essere molto riservato, un aspetto caratteriale che a molti poteva aver dato l'idea del depresso, ma certamente non dell'assassino, tanto meno del parricida, visto che abitava con i genitori da quando era nato e sembrava starci bene, anche se forse non più così tanto negli ultimi tempi. Eppure è stato proprio quest'uomo, molto schivo, ma dall'apparenza innocua che ieri poco dopo le 10, durante una lite (pare l'ennesima degli ultimi tempi) ha ucciso accoltellandolo più volte il padre 71enne Michele, ex finanziere in pensione.

È accaduto nell'appartamento all'interno della palazzina di quattro piani dove entrambi abitavano con la 59enne moglie e mamma, Paola. La povera signora ieri è stata testimone del tutto involontaria di una tragedia consumatasi quasi davanti ai suoi occhi in una manciata di attimi. La donna infatti era in strada e stava parlando con alcune persone quando ha sentito i toni inconfondibili di una lite, la serranda del suo balcone tirata giù con impeto. Ha guardato verso le finestre del proprio appartamento ed è corsa in casa: non appena ha aperto la porta, ha perso i sensi.

In molti nel palazzo e in strada si sono attaccati al telefono per chiamare il 112 quando hanno sentito le urla del litigio furibondo tra padre e figlio ormai degenerato in una vera e propria aggressione. Chi ha assistito invece proprio in diretta all'omicidio invece è stato un muratore che si trovava nello stabile. Ai poliziotti del commissariato locale spiegherà più tardi di aver notato Michele Campanella fuggire fuori, verso il balcone, mentre il figlio lo seguiva per colpirlo ripetutamente con un coltello. Il 71enne è rientrato quindi nell'appartamento, ma l'assassino lo ha finito e, immediatamente dopo, ha tirato giù la serranda del balcone e si è barricato in casa.

Sul posto sono intervenuti la polizia e i vigili del fuoco. Il timore era infatti che Marco Campanella, potesse aprire il gas, così i pompieri hanno chiuso l'alimentatore del metano.

Quando gli agenti hanno bussato alla sua porta pensavano di dover ingaggiare una sorta di trattativa per farsi aprire dal 36enne che invece si è consegnato immediatamente è stato portato in commissariato per l'interrogatorio.

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