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L'Ocse conferma "Nel 2019 crescita zero"

L'Ocse conferma "Nel 2019 crescita zero"

Rallenta la crescita mondiale e l'Italia non fa eccezione, tanto che le previsioni già risicatissime sul Pil del prossimo anno sono state riviste al ribasso. Scenario in qualche modo atteso, ma destinato a complicare la legge di Bilancio quello diffuso ieri dall'Ocse. L'Italia registrerà una crescita zero nel 2019. Una conferma rispetto alla precedente previsione. Ma nel 2020 l'organizzazione di Parigi nelll'Interim Economic Outlook ha tagliato le previsioni dallo 0,6% allo 0,4%.

Il contesto mondiale pesa, visto che la stima globale passa al 2,9%, lo 0,3 per cento in meno rispetto alle previsioni fornite a maggio. Ancora più netto (-0,4 punti a +3,0%) il taglio per il 2020. Si tratta - ricorda l'Ocse - «della crescita annua più bassa dallo scoppio della crisi finanziaria».

Per l'Italia un problema doppio. Intanto paghiamo un ritardo ormai cronico e i dati Ocse ce lo confermano. Poi le nuove stime cadono a ridosso della presentazione del Nadef, il documento con le previsioni aggiornate su Pil e sui conti pubblici. Le continue revisioni al ribasso della crescita nel 2020 mettono a rischio la legge di Bilancio e confermano i timori di chi sostiene che il rapporto deficit Pil nel 2020 possa sforare addirittura il 3%.

Il premier Giuseppe Conte ha garantito che la prossima manovra sarà fatta nel rispetto dei patti europei. Il taglio delle tasse sarà, con tutta probabilità, depotenziato facendolo partire in ritardo oppure rinviandolo del tutto al 2021.

La ricetta dell'Ocse è più drastica: per stimolare gli investimenti le risorse vanno reperite attraverso un aumento delle tasse, in particolare dell'Irpef.

Solo gli investimenti pubblici, secondo l'organizzazione, possono avere un effetto sul Pil.

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