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Nel Milleproroghe lo stop alla riforma intercettazioni: "Fatta per coprire Consip"

Il ministro della Giustizia Bonafede: "Tolto il bavaglio alla stampa"

Nel Milleproroghe lo stop alla riforma intercettazioni: "Fatta per coprire Consip"

Il Consiglio dei Ministri, convocato questa mattina alle 12, ha approvato il decreto legge Milleproroghe, che prevede lo slittamento dei termini di alcune riforme.

In particolare, il premier Giuseppe Conte ha dichiarato l'approvazione della proroga per l'entrata in vigore della nuova disciplina sulle intercettazioni, "perché siamo alla ricerca di un punto di equilibrio che tenga conto di tutti gli interessi in gioco". Slittano anche i termini in materia di sport e quelli della riforma sulle banche del credito cooperativo. "Siamo intervenuti su alcune misure che, in sostanza realizzano una riforma della riforma", con interventi che "sembrano chirurgici, ma sono molto significativi": così si è espresso Conte, nella conferenza stampa a seguito del Cdm.

Le intercettazioni

La riforma delle intercettazioni "era stata scritta per impedire ai cittadini di ascoltare le parole che i politici pronunciano quando sono al telefono con persone indagate". Infatti, fu approvata nel pieno del caso Consip. Impedire che questa norma entri in vigore, consentirà al nuovo Governo di riscriverla e di impedire "che venga messo il bavaglio sull'informazione e sulla possibilità degli organi informazione di far conoscere a cittadini fatti rilevanti". Queste le parole del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che ha sottolineato la storicità di questa decisione, con la quale "abbiamo tolto le mani della vecchia politica dalle intercettazioni", che sono uno strumento fondamentale per combattere la corruzione.

Le banche

Prorogati anche i termini per la piena efficacia dei gruppi bancari cooperativi, il cui rinvio sarà di sei mesi. Il decreto prevede che "le partecipazioni sociali" degli istituti di credito cooperativo nella banca capogruppo "salgono al 60%, i rappresentanti salgono alla metà più due, è prevista consultazione delle banche di credito cooperativo, c'è una maggiore autonomia sul piano delle strategie e delle politiche commerciali".

Secondo il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, con il provvedimento "si rafforza l'autonomia di giudizio e la posizione delle banche di credito e la cooperativo, che mantengono l'individualità e la capacità di influire sulle decisioni generali della capogruppo".

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