Politica

L'omaggio alla Madonna Nera a cui papa Wojtyla era fedele

Fabio Marchese Ragona

Uno scivolone che non ha azzoppato il Vicario di Cristo, pronto a rialzarsi, subito dopo la caduta, per continuare a celebrare la messa, quasi a testimoniare una Chiesa colpita dal terrorismo che si rialza nonostante la violenza e l'odio. Può racchiudere anche questo significato la foto immortalata dai fotografi di tutto il mondo con papa Francesco che cade giù, inciampando sulle scalette del palco mentre sta per incensare l'altare prima di celebrare l'eucarestia davanti al santuario di Czestochowa, nel suo secondo giorno di visita pastorale in Polonia per la Giornata Mondiale della Gioventù.

Bergoglio è volato lì a rendere omaggio alla Madonna nera a cui Giovanni Paolo II era devoto. Una tappa, quella a Czestochowa, cuore pulsante della fede polacca, che tutti i pontefici nei loro viaggi hanno voluto toccare, e in quel luogo Francesco ha voluto tenere uno dei discorsi più importanti della sua visita, per festeggiare il 1050° anniversario del Battesimo della Polonia. Proprio lì, nel leggendario monastero di Jasna Góra, che ospita l'icona della Madonna nera, l'immagine della Vergine sfregiata, nel 1655 un manipolo di monaci difese la fede cristiana dagli invasori svedesi, capeggiati da un re di fede luterana. In quell'occasione il priore del monastero pronunciò una frase: «Meglio morire con dignità piuttosto che vivere nell'empietà». E da allora quei frati hanno lottato per difendere anche le radici cristiane dell'Europa, oggi attaccate su ogni fronte dal fondamentalismo islamico. «Bisogna andare oltre i torti e le ferite del passato - ha detto Francesco - dobbiamo creare comunione con tutti, senza mai cedere alla tentazione di isolarsi e di imporsi». Poi nel corso dell'omelia pronunciata di fronte a centinaia di migliaia di fedeli e di sacerdoti polacchi, il Papa ha voluto lanciare un monito: «Come Chiesa - ha detto - siamo chiamati sempre a fare: ascoltare, coinvolgerci e farci prossimi, condividendo le gioie e le fatiche della gente, così che il Vangelo passi nel modo più coerente e che porta maggior frutto: per positiva irradiazione, attraverso la trasparenza della vita».

Sempre ieri pomeriggio Francesco ha partecipato alla cerimonia di accoglienza dei giovani partecipanti alla GMG: Bergoglio arrivato a bordo di un tram ecologico, accompagnato da un gruppo di giovani disabili e dall'arcivescovo di Cracovia, il Card. Stanislao Dziwisz, storico segretario particolare di Giovanni Paolo II, ha raggiunto il Parco Jordan di Blonia, concedendosi il primo bagno di folla tra i giovani arrivati da tutto il mondo. «Cari giovani, non siate noiosi! Mi addolora incontrare giovani che sembrano pensionati prima del tempo, a 22, 23, 24 anni. Questo mi addolora. Mi preoccupa vedere giovani che hanno gettato la spugna prima di iniziare la partita. Che si sono arresi senza aver cominciato a giocare. Che camminano con la faccia triste come se la loro vita non avesse valore», ha detto Framcesco, aggiungendo: «È difficile e nello stesso tempo ci interpella, vedere giovani che lasciano la vita alla ricerca della vertigine o di quella sensazione di sentirsi vivi per vie oscure che poi finiscono per pagare e pagare caro».

Un riferimento forse anche a quei giovani «venduti» alla jihad e che sempre più spesso diventano autori di stragi terroristiche di matrice islamica.

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