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La Lombardia dà i contraccettivi gratis

Il progetto per gli under 24. Decisione unanime su proposta Pd: «Boom di casi di Hiv»

La Lombardia dà i contraccettivi gratis

La Regione Lombardia vara la contraccezione gratuita per ragazzi e ragazze fino a 24 anni nei consultori pubblici e privati accreditati. Una decisione presa all'unanimità dal consiglio regionale a maggioranza di centrodestra e che impegna la giunta guidata dal leghista Attilio Fontana a fornire gratuitamente, presso i consultori, oltre che la consulenza del medico o dell'ostetrica, anche «il metodo contraccettivo più idoneo». Una svolta impensabile per una regione amministrata per anni da Roberto Formigoni e Comunione e Liberazione, ma questa volta solo un consigliere su 64 presenti non ha partecipato al voto. Si apre dunque la strada a una più piena applicazione della legge 194/98. I dati sembrano confermare che fosse una direzione da prendere per tutelare la salute dei più giovani: secondo un rapporto presentato a Milano a giugno durante la decima edizione del Congresso nazionale della Società italiana della contraccezione, il 10 per cento degli adolescenti non usa alcun metodo contraccettivo durante i rapporti sessuali e il 13,6 si affida al poco sicuro metodo del coito interrotto, sistemi che non proteggono dalle infezioni sessualmente trasmissibili che in questa fascia di età interessano il 25 per cento dei soggetti. E la scelta del Consiglio regionale lombardo, passata con l'approvazione di un ordine del giorno all'assestamento al bilancio regionale 2018-20 presentato dal Partito democratico, va proprio in questo senso come spiegato dalla prima firmataria del documento Paola Bocci: «Negli ultimi anni si è abbassata notevolmente la guardia sull'Hiv - ha dichiarato - e ciò diventa un problema rilevante soprattutto per le giovani generazioni. Sostenere consultori e contraccezione significa anche intervenire sulla fascia delle giovanissime dove le interruzioni di gravidanza, generalmente in declino da anni, faticano a diminuire. La Lombardia può finalmente seguire una strada già intrapresa da altre regioni come il Piemonte e l'Emilia-Romagna e oggi siamo riusciti a ottenere un impegno importante da parte della Regione, in controtendenza rispetto agli anni passati. Solleciteremo sempre la giunta regionale a tenere alta l'attenzione alla tutela nei confronti dei giovani e delle donne».

Il Partito democratico nella stessa seduta ha anche ottenuto l'approvazione di un emendamento, sempre a prima firma della consigliera Bocci, che incrementa di 200mila euro le risorse per la rete dei centri antiviolenza.

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