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La Lombardia dice no al Pirellone illuminato per il Gay Pride

Il Consiglio regionale ha bocciato l'ordine del giorno del M5s che chiedeva di illuminare Palazzo Pirelli in occasione della manifestazione di giugno 2020

La Lombardia dice no al Pirellone illuminato per il Gay Pride

Il Pirellone non si tingerà con i colori dell'arcobaleno. Già, perché il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato un ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle che chiedeva di illuminare proprio Palazzo Pirelli in occasione del Gay Pride, fissato a giugno 2020.

La proposta dei pentastellati, come detto, era stata avanzata a supporto dell'iniziativa in modo da "ribadire il sostegno alla difesa dei diritti Lgbt e per superare ogni forma di disuguaglianza". Nel testo si chiedeva in particolare l'impegno dell'ufficio di presidenza "ad attivarsi affinché provveda per l'edizione 2020 del Milano Pride che verrà celebrata presumibilmente il 27 giugno, ad illuminare la facciata di Palazzo Pirelli con una scritta a sostegno della manifestazione".

Nulla da fare: si sono espressi contrariamente tutti i gruppi della maggioranza di centrodestra, composta da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. A favore, invece, le opposizioni: oltre al M5s, Partito Democratico, +Europa e Lombardi Civici ed europeisti.

"Siamo per la difesa di tutti, ma il Gay Pride è una baracconata che non rappresenta nemmeno tutti gli omosessuali", ha dichiarato a tal proposito il consigliere della Lega Massimiano Bastoni. Mentre il capagruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi ha motivato il voto contrario del suo gruppo spiegando che "queste richieste vengono votate di prassi dall'Ufficio di presidenza" e non dall'Aula. Dura la replica da parte del capogruppo M5S Marco Fumagalli che ha definito addirittura "razzista" la maggioranza di centrodestra del Consiglio regionale.

Queste, infatti, le parole del grillino: "Un atteggiamento razzista del centro destra in Consiglio regionale. Si trattava di sostenere una manifestazione di democrazia e civiltà che ogni anno sottolinea l'importanza della lotta alla discriminazione e dell'accoglienza. È un atto gravissimo perché va contro alla tutela dei diritti civili. Noi non ci stiamo. La Lombardia è di tutti i lombardi non solo di quelli del Family day". Ricordiamo come per il Family Day sulla facciate del Pirellone apparse la scritta illuminata "Amore = Famiglia)

Molto duro anche il piccato commento di Luca Paladini, portavoce dei cosiddetti Sentinelli di Milano: "La maggioranza che governa Regione Lombardia non si smentisce neanche in questa occasione e mentre nel resto del mondo civile i Palazzi istituzionali si caratterizzano nei giorni dei Pride locali con segni visibili d'attenzione e vicinanza, qui si ribadisce l'ostilità e la discriminazione che si ha nei confronti della comunità Lgbt, ritenuta evidentemente inferiore agli occhi di Fontana e di chi lo sostiene".

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